Un libro per sognare
Il libro “Filastrocche tutto l’anno” di Nicoletta Romanelli e Jean-Pierre Colella (Tabula Fati), ha vinto il primo premio nella sezione: Poemetti in versi nell’VIII edizione (Roma 2021) del Premio Internazionale d’Eccellenza “Città del Galateo -Antonio De Ferraris”.
“Filastrocche tutto l’anno” nasce dall’idea degli autori di creare un simpatico ponte tra storia e innovazione, offrendo al lettore suggestivi scorci di antiche memorie attraverso il ritmo giocoso della filastrocca ed il brio del fumetto. Gli autori, appassionati di tradizioni e folklore abruzzese, si ispirano alle atmosfere fiabesche di un passato mai dimenticato.
Nel progetto editoriale gli autori hanno voluto ispirarsi ai vecchi sussidiari di un tempo, scanditi dal ritmo delle stagioni e delle festività dell’anno. Il titolo rappresenta un omaggio al re delle filastrocche e della fantasia, Gianni Rodari, che ha popolato di rime e vivide figure l’immaginario dei bambini di ieri e di oggi.
“Filastrocche tutto l’anno” è una piacevole lettura che strizza l’occhio alla tradizione contadina, per tenere vivo nel cuore dei grandi il ricordo di un tempo perduto e per far conoscere ai più piccini la bellezza del mondo dei nonni fatto di feste, cibi e personaggi sedimentati nella leggenda.
In un’epoca storica che macina e consuma prodotti ed emozioni, il libro rappresenta un ancoraggio ad una storia che necessita di essere custodita e trasmessa come prezioso tesoro per le future generazioni. Non a caso il mezzo scelto è quello della filastrocca, che si presta ad essere facilmente memorizzato in virtù della musicalità dei suoi versi. Imparare a memoria contribuisce a recare memorie di qualcosa ed a conservare traccia di antiche vestigia da percorrere e ripercorrere, attraverso il valore pedagogico e sociale che esse trasmettono.
Il libro sussume un coacervo di tradizioni, racconti, suggestioni ed emozioni in una sorta di delicato scavo archeologico della tradizione abruzzese raccolta dalla viva voce di nonni e zii.
Inoltre il libro concretizza un paziente percorso di ricerca, che nel 2006 e 2007 ha impegnato gli autori, nella realizzazione di due mostre legate al Capetiémpe, antico capodanno peligno, presentato al pubblico sempre in chiave fumettistica.
La filastrocca dialettale “Halluìne e Capetièmpe” (con le illustrazioni che possiamo ammirare nel medesimo articolo) è quella alla quale gli autori sono più affezionati. “Halluìne e Capetièmpe” racconta ai bambini di oggi, che festeggiano Halloween senza conoscere le origini storiche di tale ricorrenza, che i loro nonni abruzzesi celebravano il Capetièmpe, folkloristica tradizione di matrice cristiana, ispirata al culto dei defunti e dei santi.
Nella prima illustrazione possiamo osservare i due protagonisti del poemetto “Capetièmpe”, una buffa zucca antropomorfa dalle corna aguzze (che indossa una tunica azzurra), al suo fianco un personaggio complementare “Halluìne” sempre appartenente alla stessa famiglia di frutto, dallo sguardo da bricconcello e con il sorriso formato da un unico dente (vestito con abito violetto). Halluìne è la deformazione dialettale dell’Halloween “americano”, mentre Capetièmpe è una tradizione abruzzese. L’autore dei disegni, ha preso spunto da diverse fonti. Anzitutto dall’intramontabile Geppo, per quanto riguarda l’umorismo dantesco, poi per le fattezze, si è tenuto conto del “2 mele o poco più” appartenente all’immaginario dei Puffi. E per finire, per quanto riguarda i colori si è cercato di omaggiare i toni giocosi del pittore Matisse.
Obiettivo della filastrocca “Halluìne e Capetièmpe”, che racchiude in sé l’essenza stessa di tutto il libro, è quella di narrare le origini della tradizione nostrana, che affonda le radici in miti e leggende popolari, per coglierne la ricchezza ed il valore, per guardare al passato per proiettarsi in un futuro carico di aspettative e possibilità, senza dimenticare l’importanza delle cose che appartengono ad universi così distanti eppure tanto vicini nel cuore di chi legge ed ascolta con orecchie attente, antiche parole ripiene di saggezza e suggestioni.
*Nicoletta Romanelli, docente
*Jean-Pierre Colella, docente