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Un amore nato per caso

Successe tutto all’improvviso, nella mia mente ho ancora il ricordo di quei momenti,  un susseguirsi di flash che  si riproducono come fotogrammi scanditi dal tempo.

Ricordi di sentimenti che non chiedevano nulla al di fuori di essere vissuti, occhi che quando si incrociavano  rubavano il tempo alle parole, baci che  non lasciavano spazio  ai respiri, ai rimpianti, ai sensi di colpa.

Desideri   che chiedevano sì, di essere vissuti, giorno dopo giorno , sempre con quel  poco che l’emozione di un attimo ci offriva.                                                                                

Molte volte ci chiediamo cosa sia giusto e cosa no, se o non innamorarsi di qualcuno, se scegliere quella direzione o scappare via, ma alla fine sempre e solo una cosa si sceglie di fare,  si segue  il   cuore,  perché lui  in quei momenti è il nostro solo despota che  crede di sapere  in quale direzione andare, è  solo lui che  decide  le nostre emozioni ed azioni.                                                                             

Furono attimi, che oggi rileggendoli nel libro della mia vita, selezionandoli  fra le cose più belle vissute , quelle che non si dimenticano, quelle che rivivendo ad occhi chiusi non smettono mai di emozionarti, sono ancora oggi i più belli che la vita abbia potuto regalarmi.  

Ero a Milano per lavoro, una normalissima mattina di metà marzo, e improvvisamente mi arrivò un suo sms: Ciao!

Lui viveva a Torino, ci eravamo conosciuti su un sito di scrittura ed era nata subito una forte amicizia. 

Mi chiese cosa facessi e appena seppe che ero a Milano mi invitò ad andare a casa sua.

Non ci pensai due volte, lasciai le mie colleghe con una scusa e presi il primo treno.  

Incontrare quel simpatico e bell’uomo mi elettrizzava alquanto. 

Nella sua casa, pulita, ordinata, arredata con gusto, mi trovai subito a mio agio e mi comportai con disinvoltura, almeno così pensavo di essere, ma lui, da esperto analista, percepì tutto il mio imbarazzo ed emozione.                                                                                Dopo mi confidò che aveva subito avuto il desiderio di baciarmi, così come lo desiderai anch’io, ma queste cose ce le siamo confidate, molto tempo dopo.                                                                            Raccontarmi a lui mi fece davvero bene ed ebbi   l’impressione di conoscerlo da sempre.                    

Due perfetti sconosciuti che si incontravano da soli e tutto fu naturale, ci raccontammo, ci prendemmo in giro, avevamo iniziato proprio la strada giusta   per una bella amicizia che divenne una bella storia d’amore.

Ero lì, seduta di fronte a lui, quasi uno sconosciuto, a interpretare il ruolo della protagonista di una favola che nelle sue mani divenne la più bella favola vissuta, io lì a sognare quel cielo che vedevo per la prima volta nei suoi occhi azzurri, lì ad assaporare ogni   attimo rubato alla realtà, ma salutari  per sentirsi  ancora vivi,  ancora piacente, necessario per donarci  emozioni che non lasciano scampo al cuore, se non quello di desiderare di riaverli di nuovo tutti per sé, come voler fermare il tempo ed esorcizzare la vecchiaia.                                                                                                                                        Mi resi conto che   non era   un sogno, perché i nostri occhi erano aperti, perché i nostri respiri urlavano, perché i nostri desideri erano talmente forti fino a scoppiare, per una volta il mondo era solo ed unicamente davvero nostro e quell’emozione di un attimo vivrà nel mio cuore per sempre.                                                                                                                                                            Sergio è stato uno di quegli amici speciali che ti entrano nel cuore, che ti regalano sorrisi anche a chilometri di distanza, che ti fanno arrivare la loro dolcezza fin dentro al cuore per poi non uscirne più.                                                                                                                                                                 Era uno di quegli uomini che sanno dare affetto, amicizia, stima, che fanno regali inaspettati, che con un biglietto ti aprono il cuore per poi far racchiudere in esso quel sorriso dolce che scaturisce da un suo ti voglio bene, da una sua carezza o abbraccio,  e tu ti ritrovi spiazzata, quasi a non credere che possano esistere uomini così che sappiano ancora donare tanto pur non ricevendo nulla, ed è bello, fa quasi impressione un’amicizia così.                                                                                            Sergio, entrò nella mia vita silenziosamente, conquistandomi con le sue attenzioni, con le sue debolezze e anche con quella sua tristezza nascosta che faceva apparire tutta la bontà d’animo di un uomo speciale che aspettava solo di tendermi la mano.

Quando le cose nascono inaspettate sono sicuramente le più belle!                                                                                 Sinceramente quasi non ci credevo, non ne ero neppure infastidita, perché nella mia testa c’era molta delusione e tormento e quella giornata era già dal suo inizio noiosa e per nulla foriera di cose belle ma solo una continua corsa contro il tempo per trovare uno spiraglio di secondo per poter fare tutte le cose abituali.

Chi era Sergio?

Sergio era un mio caro tenero e forte uomo ostinato, innamorato!                                      Il mio amico, conosciuto su internet per caso. 

Quando lo sguardo di un uomo che ha sofferto si incontra con quello   di una donna che ha altrettanto sofferto e continua a soffrire, accadono scintille, ed ecco che lui si trasformò nello specchio della verità, dove saltò fuori tutto quello che aveva represso dentro per tanti anni, troppi ormai.                                                                                                                                                       Sergio ed io ci eravamo conosciuti, gioco forza, per le stesse attività in comune, la scrittura, la lettura, mi emozionò subito, perché rimasi affascinata e ammaliata dai suoi racconti. 

La mia storia, la sua storia, divennero subito voci che si incrociavano sul filo di un telefono e in incontri nella sua città.

Dalla sua esperienza capii che anche gli uomini soffrono e molto per amore, e specchiandomi nella sua storia capii cose di me che non conoscevo e che forse avevo sottovalutato.                                                                                         

Sergio divenne il mio angelo severo, che mi mostrava sempre la verità delle cose, mi   ridiede fiducia nella vita, mi donò dei sogni ormai sepolti,  illuminò ogni giorno i miei pensieri ,  era il mio giorno, la mia notte, il mio presente, il mio sempre.                                                                                                                                         Quante parole nascoste in una sola, quante immagini ogni giorno rinascono nel mio cuore, quante cose non gli ho mai detto, quanti desideri dietro al suo nome.

Vorrei ancora dargli la mia vita se potessi, vorrei regalargli il mondo se mi fosse possibile, vorrei stringerlo ogni volta che lo penso, vorrei…vorrei…vorrei…                                                                              Si prese il mio cuore, mi entrò nell’anima e tutto questo non è stato un sogno.                                                                                                          I sogni a volte restano tali, a volte si avverano e altre volte svaniscono all’alba.                                                                     Questo è un mio piccolo regalo dedicato a lui e alla persona meravigliosa che era per dirgli che non lo dimenticherò mai, come non ho mai dimenticato la nostra  bellissima storia, ma siccome è stata una delle più grandi emozioni della mia vita è giusto che ne racconti  un pezzo, che riaffiora ogni giorno come uno dei ricordi più belli e più dolorosi del mio presente.

Mi chiedo ad alta voce, quasi rabbiosamente è giusto rinunciare a un sogno?

Quanti pensieri si annebbiano nel mio cuore e nella mia mente, sono delle sensazioni che giorno dopo giorno riemergono.                                                                                                                                    I sogni sono solo lo specchio di quello che inconsciamente vorremmo essere, che è sempre diverso dal nostro reale, un po’ come una favola, si vorrebbe il lieto fine, ma non sempre si avverano o possono avverarsi, anzi il più delle volte rimangono solo sogni…

Non so quanto sia giusto continuare a cullarli dentro di noi, eppure se rinunciamo a quelli che cosa ci rimane?

Sono le uniche cose nostre che davvero non possono essere violate, dove nessuno può metterci piede se non noi stessi con i nostri infiniti orizzonti da raggiungere, con le nostre emozioni nascoste proprio dietro a quei sogni che parlano di noi, che parlano del nostro cuore gonfio di quelle vibrazioni che chiamiamo vita…                                                                                                              Magari le mie sono solo un mare di parole che verranno perse in queste righe e che un giorno qualcuno leggerà, ma sono quelle parole che per troppo tempo ho tenuto dentro e che ora come un sogno che si avverò, posso esprimere attraverso parole di infinito, per raccontare come   un sogno   entrò in contatto con una persona reale.                                                                                                                          La mia vita è sempre stata piena di sogni, spesso ho rinunciato, forse, chiudendo la porta in faccia alla felicità, ma quello che ho coltivato dentro di me ci rimane per sempre, nessuno potrà mai privarmi dei sentimenti provati per quel sogno, per quell’amore rubato, profondo e vero che non nasconderò mai al mio cuore.                                                                                                                                                            Con la mano sfioro il mio viso, ed ecco la mia lacrima, la prendo sul mio dito, e la offro a questa notte che mi parla di lui, vorrei che anche questa lacrima brillasse così tanto, vorrei che lui potesse vederla brillare come le stelle, vorrei che arrivasse fino al suo cuore… Sergio fu come il passaggio di una cometa, luminoso, raggiante, coinvolgente  che lascia una scia indelebile.

*Regina Resta, presidente Verbumlandiart, poetessa, scrittrice