Rivoluzionare le risorse a favore del green
Il Rapporto uomo/natura dopo il giorno mondiale dedicato alla Terra
I primi passi dell’uomo sulla terra risalgono a circa 200.000 anni fa, ma rispetto alle altre specie viventi ha da subito modificato il territorio per renderlo più funzionale alle sue esigenze personali. La storia dell’uomo ha segnato dei grandi cambiamenti nella sua organizzazione in base alle scoperte e ai mezzi di fabbricazione. Dopo l’epidemia la sfida sociale è improntata non solo al superamento dello sfruttamento degli uomini sugli uomini, ma sopra tutto nei confronti dell’ambiente come luogo di benessere e di sviluppo. Il tema del giorno è di valutare nuove pratiche per i vari settori di produzione e non solo. Siamo davanti ad una situazione senza precedenti e la nostra epoca vede come strategie d’azione per il superamento della crisi ambientale l’adozione di approcci e azioni radicali verso la sostenibilità, la transizione ecologica e digitali.
Lo sviluppo sostenibile è possibile solo se concorrono più fattori non solo digitali o di emissioni sempre meno inquinanti: Nella promozione dell’economia verde, nella rivisitazione dei processi industriali in modalità green e implementando le infrastrutture tali da razionalizzare e disciplinare maggiormente la logistica e la mobilità. La ripresa economica post-Covid19 sarà portata avanti da Oriente, in maniera sentita da Pechino, ma la situazione decisiva deve essere offerta da un voluto spirito di cooperazione multilaterale. Il mercato Grean Deal sta guidando il mercato energy transition a un azzeramento entro il 2050. La Cina ha la capacità di assumere una leadership globale nelle tecnologie verdi e nelle soluzioni sostenibili. Il prossimo piano quinquennale cinese (2021-2025) è un’operazione di decarbonizzazione e innovazione tecnologica, senza entrare nel merito di proporre azioni climatiche troppo ambiziose. Per raggiungere l’obiettivo zero emissioni di CO2 entro il 2060, la Cina dovrebbe fare a meno il più possibile del carbone. Sarà una vera sfida per la Cina che ha incrementato la sua forza produttiva basandosi sul consumo di questo, divenendo la nazione più inquinante della Terra. Decisivo sarà per la Cina e gli USA trovare la chiave per convertirsi energicamente.
I temi più trattati dopo la giornata mondiale della Terra del 22 aprile 2021 sono stati:
• Finanza etica
• Sistemi sanitari post Covid19
• Diplomazia
• Intelligenza artificiale
• Tec4Good
• Disposizioni per l’educazione Stem
• Smart grid
• Efficienza energetico
• Agricoltura 4.0
• Tutela del territorio e delle risorse idriche
• Impresa verde
• Economia circolare
• Infrastrutture e mobilità sostenibile
• Una maggiore attenzione da parte dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), ma anche nuove idee in grado di garantire una riduzione dell’impatto ambientale delle tecnologie.
Si svolgerà il G20 dal 17-19 ottobre 2021 a Milano un evento di grande rilievo internazionale con oltre 30mila partecipanti. Un’importante risposta ad un mondo in profonda mutazione nel quale l’Unione Europea gioca un rinnovato ruolo di player strategico nella progettazione della società e dell’economia europea dei prossimi anni. Il paradigma del 15° SDG dell’Agenda 2030 – ONU è avere nozione di quelli che sono gli appuntamenti in Agenda per affrontare concretamente l’uso e incrementare il sostenibile. L’Agenda delle Nazioni Unite per il 2030 è incentrata riguardo le tematiche relative allo sviluppo sostenibile: ambientale, economico e sociale, componendosi di 17 SDGS (Sustainable Development Goals) e la loro interconnessione e sistemi sono il punto di partenza per intendere la complessità di un’interazione integrata e multi–stakeholder.
Il fenomeno dell’Agenda delle Nazioni Unite. L’universalità e la trasversalità dell’Agenda la rendono uno strumento innovativo, che riconosce il ruolo chiave delle IMPRESE, che in particolare negli ultimi anni hanno inserito gli SDGs all’interno delle proprie strategie. Il 40 % dei CEO sostengono che la sostenibilità abbia comportato un INCREMENTO di fatturato ed il 48 % delle IMPRESE integra la sostenibilità nelle sue attività operative. C’ è una connessione in tutte le cose. La Terra subisce come noi di una cattiva pratica dell’uomo per se stesso e l’ambiente. Tota Pulchra cerca nel suo piccolo di coordinarsi con altre realtà associative, di volontariato, liberi professionisti, imprenditori e impiegati per sensibilizzare verso una crescita comune di prosperità e benessere. Vengono promosse attività di riflessione, supporto, intrattenimento e aiuto. Del resto il vestito della chiesa per la quotidianità è verde come la speranza di un mondo migliore. In Italia il governo Draghi prevede per le misure di ripresa post-Covid19 con il Recovery Plan ben 750 miliardi di fondi Europei come risorse finanziarie tra prestiti e aiuti a fondo perduto. Draghi tra i primi impegni ha promesso di rilanciare nuove riforme per migliorare tutti i comparti ed in particolare ricerca e formazione. Questo anche per rendere migliore la divulgazione di buone pratiche che contrastino il Greenwashing, una strategia di marketing che mette in luce aziende in maniera scorretta. Giocano sulla comunicazione legata alle parole che suscitano una buona impressione: biologico, green, sostenibile e chi le utilizza. Dietro a un’immagine positiva creata a tavolino sotto il profilo dell’impatto ambientale si nascondono le criticità nella produzione e nello stesso elaborato. Non si deve lasciare il passo ai manipolatori dell’informazione, significa dare spazio ai più grandi inquinatori della Terra che comunicano con il sostenibile. Per questo occorre creare un sapere critico tale da saper affrontare i raggiri. Le parole hanno un peso ed ESG sta per Environmental, Social, Governance adoperato in ambito economico/finanziario per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile (IR) che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance. Sempre più importante rendere collaborativi i poli di ricerca con la politica e i sistemi produttivi, organizzativi e logistici.
*Valentina Ughetto, scrittrice