Piero Antonio Toma, Quando l’amore non basta, Colonnese, Napoli, 2023
Il nuovo libro di Piero Antonio Toma, Quando l’amore non basta (Colonnese, 2023), è un romanzo ironico sulla borghesia imprenditoriale napoletana, segnata da «impellente e costante bisogno di riaffermare la propria esistenza» ostentando potere e relazioni con gli uomini delle istituzioni che più contano in fatto di appalti e concessioni; chiusa nelle proprie abitudini, in un meccanico ripetersi d’incontri, di amori, di cerimonie familiari.
Protagonista è Gianantonio Maresca, che l’Autore ci presenta affacciato alla finestra nel giorno in cui, «per la prima volta nella sua vita, mentre gli occhi si perdevano scendendo a perdifiato dietro la vigna di san Martino, stava provando a non assolversi del tutto». Egli, infatti, versa ora in precarie condizioni economiche, nonostante la madre avesse lasciato in eredità a lui e agli altri figli una florida impresa economica. «Sarebbe stato molto, ma molto meglio» egli considera col senno di poi, «se sua madre avesse insistito nel somministrare a lui e agli altri due fratelli, quei tre milioni di lire ogni mese per non far nulla, ma soprattutto per tenerli lontani da faccende al di sopra delle loro capacità».
A sostenere e supportare il fratello, nella conduzione di quella bella vita tra donne avvenenti, auto di lusso e la stravagante mania di collezionare chiodi, era stata Barbara, «ambulanza sentimentale pronta a intervenire a ogni suo appello», soprattutto presentandogli le proprie amiche più disponibili. Tuttavia, a ben vedere, in quel loro essere immersi in una vita nutrita soltanto di consumismo; in quel loro essere ‘indifferenti’ a qualsivoglia anelito morale o etico sono entrambi perdenti. Sono, infatti, entrambi vittime di amori falliti.
Piero Antonio Toma, già noto per la lunga carriera giornalistica e per una non meno intensa produzione saggistica, in campo narrativo rivela una prosa che richiama il romanzo filosofico settecentesco per l’ironia sottesa che mai degenera in violento sarcasmo; per l’intento edificante che si ferma un passo prima di farsi moralismo; per la fitta trama di citazioni esplicite e implicite. Un citazionismo che spazia dagli insegnamenti dei campioni dello sport agli aforismi di Gandhi, dai fatti di cronaca ai saggi di economia, dai classici della letteratura, come Pirandello, agli autori napoletani che hanno segnato l’immaginario collettivo con i titoli dei propri libri, come il «giù Napoli» di Silvio Perrella.
*Raffaele Messina, scrittore