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Pace e libertà: riflessioni di Annella Prisco

Pace… una parola tanto breve quanto significativa che racchiude nella sua essenzialità quello che dovrebbe essere uno dei pilastri fondanti e fondamentali della nostra civiltà e del vivere di tutti.

Ma non mi voglio prolungare su dissertazioni scontate perché rischierei di apparire ripetitiva rispetto ad un concetto da tutti sempre di più proclamato ed evocato, quanto piuttosto mi preme puntare l’attenzione su di una considerazione amara e per certi versi preoccupante… Al di là delle drammatiche vicende storico politiche che ci presentano sempre di più scenari di guerra e di ostilità tra i popoli, ma sono realtà che purtroppo, andando indietro nella storia, sono sempre esistite, quello che invece secondo me oggi più che mai si va sviluppando è una sorta di guerra costante e crescente tra gli umani con poca tolleranza e attenzione alle esigenze altrui.

 Molto spesso non c’è armonia nei rapporti, ma circola piuttosto un senso di diffusa competizione distruttiva per cui quelle tacite alleanze di solidarietà che dovrebbero costituire la base dei rapporti tra le persone non esistono quasi più e aleggia nell’aria un istinto voluto o magari anche involontario di sopraffazione che a mio avviso è la causa principale della disgregazione evidente dei rapporti.

 Purtroppo talvolta queste dinamiche sfociano in situazioni drammatiche e non è un caso che la cronaca registri un crescente aumento di casi di omicidi e di violenza nelle famiglie, con preoccupanti fenomeni di emulazione…

Anche tra le mura domestiche aleggia spesso una forma di ostilità e quei sentimenti puri ed autentici di bene e di coesione vengono pertanto oscurati e portano a condizioni di vita tutt’altro che serene. Aleggia spesso nell’aria una tensione che finisce con l’appannare quelle che dovrebbero essere per ognuno le premesse per una vita sana e soddisfacente.

Per quella predisposizione, propria del mio temperamento, a voler sempre aprire squarci di ottimismo e di luce pur in una giornata come questa nuvolosa, con un cielo lattiginoso, velato, e dai connotati ancora non proprio  primaverili, nonostante siamo a metà aprile… mi voglio augurare che alla fine il bene, l’armonia e la pace riescano sempre ad avere la meglio, che si possa auspicare un recupero dei valori più autentici messi in questo momento probabilmente in crisi da quel tunnel di incertezze e di precarietà che abbiamo tutti più o meno attraversato nell’ultimo triennio, e che la pace si rafforzi a tutti i livelli grazie a messaggi di incoraggiamento, di amore e di Bene che ognuno di noi, con i propri strumenti più congeniali, deve e può riuscire a trasmettere, e primo fra tutti col principio della libertà.

Libertà di affermare sé stessi, le proprie esigenze e le proprie opinioni, sempre però nell’osservazione e nel rispetto dei diritti e delle esigenze altrui, in un flusso scambievole di comprensione e di solidarietà.

*Annella Prisco, scrittrice