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“Mikado” di Vincenzo Mascia

Sorrento riparte dall’arte

Vincenzo Mascia nasce nel 1957 a Santa Croce di Magliano (CB), ove attualmente vive e lavora. Artista e architetto, fin dagli esordi la sua ricerca si è indirizzata verso l’arte non figurativa. L’adesione al movimento Madì risale al 1996 e realizza la sintesi complessa tra l’istanza culturale del movimento, nato a Buenos Aires cinquanta anni prima, e la personale aspirazione a un’arte in grado di produrre oggetti con un’identità propria e indipendente dall’interpretazione mimetica o simbolica della realtà, oggetti estroflessi, articolati con incastri e geometrie insolite.

Scrive di lui Achille Pace: “… Si noti il continuo appoggio dei segni ai margine del quadro da cui hanno inizio. Manca nei suoi quadri un qualsiasi accenno a un centro, o convergenza tridimensionale prospettica, in cui i segni si relazionano tra di loro. Rimane solo un colloquio di attrazione e repulsione dei singoli elementi autonomi. Lo spazio non vuole essere un infinito visivo, ma un infinito di forze in continuo equilibrio. Mascia adopera una tecnica che richiede una regia esterna sui “patterns visivi”, e proprio per questa ragione, una fattura articolata, attenta e tesa dei segni è quanto mai importante, i quali segni, essendo unici e protagonisti, valgono per la loro nitidezza e dichiarata precisione.”

 Numerosissime le personali e le collettive che hanno visto Vincenzo Mascia presente non solo nel territorio italiano, ma anche all’estero.

Vincenzo Mascia è stato presente in penisola sorrentina in occasione della presentazione del SyArt Sorrento Festival e della sua installazione-opera “Mikado”, allocata al Corso Italia, donata alla Città di Sorrento, nell’ambito del più vasto progetto “Museo Outdoor”, che prevede l’installazione in vari punti della città di opere di noti artisti contemporanei.

Appuntamento con l’arte contemporanea da non perdere assolutamente: dall’11 Luglio al 6 Settembre 2020, ritorna presso la storica location di Villa Fiorentino in Sorrento, la rassegna annuale SyArt Sorrento Festival 2020, il festival sorrentino dedicato agli artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo.

Proprio contestualmente al festival, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, è stata presentata, alla stampa e alle autorità, l’installazione dell’opera “Mikado”, “site specfic project” ideato per la galleria sorrentina SyArt di Rosaria e Leone Cappiello e di Rossella Savarese. sabato 6 giugno 2020, alle ore 12.00, alla vivace presenza del Sindaco di Sorrento l’Avv. Giuseppe Cuomo e del CEO Fondazione Sorrento l’Avv. Gaetano Milano. 

L’interessante rassegna ospiterà nella splendida e accogliente Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento, 40 artisti provenienti da 14 Paesi. 

La realizzazione del Festival, nonostante il momento delicato e di forte incertezza, lancia un forte messaggio di speranza in cui l’arte non si ferma divenendo base solida da cui ripartire. 

Le opere degli artisti selezionati racconteranno respiri artistici e linguaggi multietnici.

L’opera donata alla Città di Sorrento, unitamente ai precedenti e significativi lasciti, si ascrive nel più ampio progetto “Museo Outdoor”, un dialogo con il contemporaneo che permette la dislocazione in vari punti della città di opere degli artisti che si susseguono nelle varie edizioni, tra cui lo street artist TvBoy e le artiste Dalya Luttwak e Carmen Novaco, i cui lavori figurano in luoghi storici della città.

 Vincenzo Mascia, autore dell’opera e a oggi artista promosso dalla SyArt Gallery, completa con il progetto attuale un dialogo inaugurato nella prima edizione del Festival, in cui esponeva le sue opere, ha dichiarato, precedentemente all’allocazione: “Per l’intervento a Sorrento ho pensato di utilizzare come elemento primario un tubolare quadrato in allumino (le dimensioni sono cm.150x4x4), ne utilizzerò dodici da disporre su un muro in pietra di Corso Italia in maniera casuale in accostamento ed in sovrapposizione (le possibili combinazioni sono infinite) in una sorta di maxi mikado, in continuità con il pensiero “madì” di un’arte che sia anche ludica e dia un segnale di ripartenza e di speranza per il futuro dopo mesi di pandemia e fermo forzato.” 

Pensiero, ovviamente, condiviso e sostenuto dalla curatrice Rossella Savarese, che ha aggiunto: “Un ulteriore passo che ci consente di strutturare e ampliare il nostro progetto di un “museo outdoor” a Sorrento dando seguito al lavoro di programmazione e organizzazione del Festival e di cui raccogliamo quotidianamente messaggi intrisi di entusiasmo e fervore da parte degli artisti selezionati onorati di poter esporre nella mitica Terra delle Sirene”.

Un salto al Sorrento è d’uopo per incominciare bene le vacanze, anche con la mascherina.

*Maurizio Vitiello, critico d’arte