Maurizio Bonolis, “digital artist”
L’Arte va avanti, nonostante il difficilissimo momento che stiamo attraversando a livello planetario, perché la creazione artistica, per manifestarsi, non ha necessariamente bisogno di periodi di pace e di benessere
Maurizio Bonolis produce interessanti immagini, legate a una dimensione d’affetti e d’intenti.
Sistema e accorda elaborazioni equilibrate, di sicuro e ampio respiro, nel rispetto di un’astrazione geometrica, rilevante. Con uno studio impegnato e dopo multiple verifiche, ha predisposto convergenze luministiche e cromatismi segnaletici.
Ha motivato, così, un calibrato impianto, di mano esemplare, che colpisce e affascina. Dopo motivate e sostenute campiture formula chiare elaborazioni di circostanze emotive con ripetuti e scattanti aggiustamenti col “mouse”. Intende operare per superare limiti e, così, per poter raggiungere un ventaglio prezioso di riassunti singolari.
È difficile per un artista italiano operare oggi?
Forse sì, ma solo se lo paragoniamo a un artista che vive in paesi come, ad esempio, la Germania o gli Stati Uniti, che offrono maggiori e più importanti occasioni espositive e un più facile ritorno economico.
Vuoi trasferirti a Pechino o a NY?
No, perché la vita nelle grandi città è troppo caotica, e questo è in contrasto con il mio carattere.
Quali progetti vorresti sviluppare nel 2025?
Generalmente, non faccio progetti per il futuro, perché molto spesso vengono vanificati dagli avvenimenti della vita.
Preferisco fare delle scelte adeguandomi alle situazioni che si presentano momento per momento.
La stampa accreditata ti segue?
Non moltissimo, però, di recente, ho avuto il piacere di vincere un concorso organizzato dalla rivista “GALLERIA Arte e Stile”, che ha pubblicato una mia opera sulla copertina e, all’interno, ha dedicato un articolo alla mia attività artistica.
Hai partecipato a rassegne d’arte importanti e a fiere d’arte?
Di recente ho partecipato all’”EuroExpoArt” di Forlì, nella quale una mia opera ha ricevuto una Menzione Speciale.
L’arte verrà consegnata alla “Intelligenza Artificiale” o andrà avanti su altri canoni o codici?
Mi è capitato di vedere alcune opere realizzate con la cosiddetta “Intelligenza Artificiale”, ma la loro freddezza e mancanza di un’anima è estremamente evidente, quindi penso che la vera arte proseguirà per la sua strada, anche se con canoni e codici diversi da quelli attuali.
Come vedi il mercato dell’arte nel 2025?
Sicuramente, non in maniera positiva, perché, per quello che posso vedere io, direi che il mercato dell’arte sta attraversando un periodo di profonda crisi, che non credo si possa risolvere nel giro di un anno.
L’arte va avanti? Perché?
L’Arte va avanti, nonostante il difficilissimo momento che stiamo attraversando a livello planetario, perché la creazione artistica, per manifestarsi, non ha necessariamente bisogno di periodi di pace e di benessere.
Quale città vedi lanciata nel contesto migliore del circuito delle arti visive contemporanee?
Non sono molto informato su questo argomento, ma da quello che mi capita di sentire, credo che città come Berlino e New York siano più avanti rispetto a tutte le altre.
La tua prossima esposizione, a breve?
Ho avuto il piacere di essere stato invitato, insieme ad altri due bravissimi artisti, a esporre in una mostra “a tre”, che si intitolerà, per l’ appunto “TRIS”, e si terrà nella galleria “Spazio Vitale” di Aversa.
*Maurizio Vitiello, critico d’arte e sociologo