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Linda Schipani e la “sua arte” del ri-ciclo

Ore 16,30. Termino le ultime piccole cose della quotidianità casalinga e mi accingo ad incontrare una persona speciale. Alle 17,00 ho appuntamento con Linda Schipani, giovane ingegnere messinese che dell’”ingegno” ha fatto una vera e propria Arte.

Ore 17,10 arrivo, in ritardo, già è male, perché sono una metodica della puntualità e detesto dover fare i conti con l’orologio, ma la zona industriale di Messina seppur rivalutata e, grazie alla riapertura dei giorni scorsi, vissuta, resta pur sempre lontana dalle mie abituali frequentazioni.

 Linda mi accoglie sulla porta della “Sua Factory” assieme alla sua favolosa cagnetta Zima e, subito dentro, le lancette dell’orologio si fermano… il tempo, così necessario ed indispensabile diviene un elemento superfluo in un ambiente magico che sembra non essere conosciuto ai più.

Linda è solare, dirompente, energica, coinvolge e attrae come una calamita. Riesce a raccontare di sé in un solo secondo, ma ciò che parla sono le opere, le guarda, la sfiora quasi con una tenerezza disarmante, le narra incastonandole nella sua storia.

Lei, ingegnere nell’impresa di famiglia di ingegneria elettrica Schipani, per intenderci quella che ha illuminato le strade messinesi per tantissimi anni, ha, nel ruolo che era stata chiamata a svolgere cioè smaltire i rifiuti industriali, esattamente portato a compimento il suo “compito”.

Bobine, pedane, plafoniere, coppe, cilindri, sfere, lampadine, bulloni, sono “rinate” in nuove forme e dimensioni, come nelle belle favole che da bambini ci riempivano gli occhi e il cuore. Tutto il plesso ha una “nuova vita” dedita all’arte, pulsa di opere e di colori, di suoni e di immagini fantastiche che, delle vecchie stratificazioni industriali sembrano portare impresse il doveroso omaggio alla fatica del lavoro.

<<Tutto può avere una nuova vita – dice Linda – è così che dentro una bottiglia di plastica si cela un “gioiello”>>.

Il riciclo è vita e, in questo caso ARTE. 

La galleria ospita opere di illustri artisti da Nino Ucchino, a Demetrio Scopelliti, da Amalia Cesareo a Mariella Bellantone, da Franco Currò a Maria Rando e moltissimi altri, uno spazio incantato in cui davvero nulla sembra poter morire e ciò che ha una fine, trova la sua vera anima.

Nel “nostro” giro fantastico, mi sono sentita davvero felice. Mi sono sentita “a casa” in una dimensione che mi apparteneva. 

 Tra tutte le opere “Octopus” proprio di Linda Schipani ha catturato un pezzo del mio cuore… La sua flessuosa sinuosità, il suo “emergere” quasi a voler sovrastare tutto con una fragilità apparente, la sua luminescenza unica, tenue, ma costante per me simbolo di qualcosa duraturo anche se innovativo, rappresenta, forse, la forza celata nel mare di ogni singola anima umana.

Linda si occupa anche di moda, già perché “gli scarti” “ i resti” possono far vivere un sogno ecosostenibile, <<Se diventa “moda” – prosegue Linda – tutti la vogliono. Ecco: io voglio che il riciclo diventi “Moda”>>.

Durante l’anno, la galleria ospita anche numerose scolaresche che si avvicinano, così, ad un tema molto importante e si cimentano in attività manuali, importanti per acquisire la consapevolezza di ciò che ci circonda.

Nel dicembre del 2018 Linda si è fatta portavoce anche di una proposta di Legge in sinergia con la SERR che prevede di destinare agli artisti gli scarti aziendali per poter ideare dei processi creativi. Un progetto ambizioso, ma assolutamente fattibile che, mi auguro di cuore, possa trovare presto applicazione.

La vetta della “Factory” è letteralmente posseduta da uno spirito creativo “Le gabbie d’Artista” nate dall’idea di dare un volto alla quarantena appena vissuta. Le troviamo incredibilmente spettrali, ma ricche, al tempo stesso di vita pulsante. Linda mi mostra le “stanze” e sul suo volto si dipinge un velo di entusiasmo paragonabile, forse, al primo vagito di un bambino. << Ho fatto un trailer – mi dice – con sottofondo musica inquietante, anche se le gabbie, così come concepite vogliono essere il racconto di un vissuto al chiuso, si, ma non necessariamente tetro e triste. È solo la normale quotidianità. >>

Prima di andare via, un ultimo passaggio attraverso la parete “Donne d’Artista” svoltasi presso il Teatro di Benevento lo scorso marzo 2019.

13 Artiste: Rosa Rigano, Cettina di Seri, Laura Martines, Linda Schipani, Amalia Cesareo, Francesca Maio, Maca, Mirella Migliorato & Antonella Bambino, Mariella Bellantone, Mamy Costa, Maria Rando, Concetta De Pasquale e Sara Teresano; hanno “creato” un gineceo di opere il cui filo conduttore è proprio la “donna” e, oserei dire, la sua ri-generazione.

Lasciamo la “Factory” dopo quasi due ore, il tempo passato, però è rimasto fuori dalla porta. Torno verso la mia auto con molta positività e sicuramente arricchita nel profondo; carica di una consapevolezza in più: ogni oggetto ha la sua anima, ogni forma che ci passa tra le mani, che forse ci sfiora soltanto, è destinata a finire, ma vi è sempre un inizio in ogni fine e questo, Linda, lo ha ben chiaro da sempre e riesce a trasmetterlo a chiunque abbia la fortuna di conoscerla. 

Link youtube gabbie d’Artista

*Domenica Puleio, giornalista