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L’immensità

La nostra piccola dimensione necessita la conoscenza di ciò in cui siamo avvolti. Soffermarsi a contemplare e soprattutto accettare la nostra reale dimensione, significa che, l’immensità ci comprende seppur nei suoi margini periferici. 

Comprendere questo ci porta al pensiero e considerazione che, sprecare il nostro tempo vitale è una enorme perdita se non addirittura una follia. La storia umana dovrebbe essere motivo di riflessione per comprendere questa perdita e l’orrore che ne deriva, nonostante eccellenti menti umane che nel tempo vissuto e nel loro impegno intellettuale, abbiano espresso l’imperante vacuità mentale dove l’umano si attorciglia su se stesso in quel folle buio, colpa di un ego abnorme e devastante che lo accompagna scrollandosi di dosso la possibilità di essere profondo ricercatore di senso umano lungimirante.

In queste condizioni di sfrenata follia è difficile comprendere l’immensità che ci è attorno e dentro di noi. 

Osservare il cielo in una limpida notte lontani dalle imperanti luci delle città, abbandonare per un po’ l’imperante tecnologia e in silenzio osservare ciò che il notturno cielo ci mostra…ecco, in quegli istanti si può comprendere quanto siamo piccoli piccoli e indifesi. La nostra dimensione è della grandezza di un piccolissimo granello di sabbia (per non dire di un granello di polvere). 

Ed ora, giunto il giorno per la mente, provare a guardarsi attorno a ciò che noi umani stiamo facendo da millenni e millenni. 

Se questo venisse fatto anche dai numerosi Capi di Stato delle numerose Nazioni e per dire meglio, tribù umane, di questo piccolissimo granello di sabbia e potessero tenersi per mano, tutti, sempre in silenzio, almeno per un po’, forse, dico forse, comprenderebbero che la nostra mente è zavorrata di idee pesanti, arcaismi, fobie varie, non più attuali, per poter vivere in Pace tra tutti noi. Scaricando nell’oblio tutta la violenza, tutto quel fare di predazione e prevaricazione in nome di ideologie che non hanno più cittadinanza nel nostro tempo, per avere un futuro lungimirante, sereno, e senza…atomiche o altre inutili devastanti armi.

L’Immensità l’abbiamo dentro di noi, ma per trovarla ci vuole il coraggio di guardarsi dentro in profondità in quella psiche immensa che tutto raccoglie e deposita negli strati profondi ciò che pesa più del piombo e che a volte emerge per nascondere il vero senso di Pace.

Con un punto di vista diverso o da altra angolazione, noi umani sembriamo tutti dentro un unico pollaio, neanche tanto grande visto che la nostra dimensione spaziale è di un granello di sabbia, ma litigiosi, caotici, con molti galli impettiti, ma tutti incapaci di volare pur essendo dotati di ali (ali = neuroni), ali che non servono a nulla. Per meglio dire, siamo dotati di neuroni ma, in gran parte è come non ci fossero. Questa è la tragica realtà di noi umani. Siamo intelligenti, perché i segni ci sono, ma non abbiamo compreso la bellezza che ci portiamo dentro: immensità = spiritualità. Spiritualità da non confondere con qualcosa di religioso. 

La spiritualità è il senso profondo di essere noi umani, dotati di ragione, capaci di concepire il pro e il contro. Qui sta il fatto, una mostruosa incapacità di essere davvero intelligenti e comprendere il perché noi ci siamo e cosa siamo. Ed io sono convinto che non siamo qui per distruggere questo gioiello di pianeta e nemmeno per distruggerci a vicenda. L’ Immensità ci contiene. L’Immensità ci è dentro. 

La domanda ricorrente è: “Cosa ci stiamo a fare qui? 

Se non siamo capaci di guardarci dentro in profondità e comprendere la bellezza che siamo per essere unici?” 

L’Immensità citata è qualcosa di grande, di intimo, di armonia, di condivisione, laddove le differenze etniche e culturali, diventano valori di grande Immensità.

*Roberto Rossi, pittore surrealista, poeta, fotografo, scrittore