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Lezioni di ecologia e di etica, diario di una pandemia

Il 9 marzo 2020 l’Italia entra nella fase di lockdown per evitare il propagarsi del contagio da coronavirus Covid 19: tutte le attività economiche e produttive definite “non essenziali” vengono interrotte e la popolazione è invitata a rimanere a casa. Questa scelta radicale dà il via ad un esperimento senza precedenti dal dopoguerra, di drastica riduzione della pressione antropica sull’ambiente. Ne beneficiano soprattutto le aree di rilevante immissione di inquinanti rappresentate dai grandi agglomerati urbani e industriali.

Tale opportunità, imprevedibile e imprevista, è stata immediatamente colta dai ricercatori italiani, soprattutto da quelli che lavorano sul sistema marino-costiero, da sempre maggiormente soggetto a notevoli e diversificate pressioni antropiche. E’ nato così il progetto SNAPSHOT che, coinvolgendo scienziati e cittadini in una eccezionale campagna di osservazione, ha l’intento di produrre una serie di istantanee (snapshot, appunto) dal mare durante il lockdown.

Pur con notevoli difficoltà dovute al blocco delle attività e con deroghe ad hoc, i ricercatori hanno pianificato delle attività di ricerca in campo, durante e post lockdown per rispondere alle seguenti domande: Quali pressioni antropiche sono cambiate? Quali gli effetti di questa situazione eccezionale sulla qualità delle acque, sull’ecosistema marino e sull’inquinamento? Dopo la riapertura delle attività: tutto tornerà – e in quanto tempo – a come era prima del lockdown? È possibile immaginare una ripresa in cui il rispetto per l’ambiente si possa conciliare con le necessità economiche e produttive degli esseri umani?

Come già detto, il progetto si è avvalso anche della collaborazione dei cittadini che, a migliaia, in quel periodo, hanno postato sui social foto e video di pesci e delfini mai avvistati prima così vicino alle coste, mari cristallini, spiagge pulite. Di particolare effetto le immagini che documentano la presenza nelle acque dei canali di Venezia, incredibilmente trasparenti (la trasparenza è stata documentata anche dai satelliti), di pesci e, persino, di meduse. Sorprendenti le immagini di uccelli marini che hanno nidificato nelle stazioni di ormeggio dei traghetti. La ricerca meticolosa di video e foto sui social, eseguita da una unità operativa del progetto SNAPSHOT, ha messo in evidenza la grande attenzione pubblica verso quello che è accaduto, conferendo al progetto anche un respiro sociale, politico, economico, culturale ed etico. I primi risultati scientifici del progetto SNAPSHOT (le analisi sono ancora in corso) stanno già mostrando come il carico di inquinanti si sia ridotto nel periodo del lockdown.

Per la verità, video di animali che circolavano indisturbati lungo le coste antropizzate e nelle città sono stati girati in tutto il mondo: tartarughe marine che hanno deposto le uova nei pressi di stabilimenti balneari, cerbiatti, orsi, scoiattoli, anatre con i loro piccoli al seguito, sono stai osservati anche nelle grandi città; si pensi a quelle di elefanti e rinoceronti che terrorizzavano i pochi cittadini che circolavano nelle strade delle metropoli indiane! Con l’uomo in gabbia gli altri esseri sono tornati liberi!

E ora inizia la lezione di etica. Il mondo, senza gli esseri umani in circolazione, è rifiorito. Abbiamo avuto una pallidissima idea di quello che tornerebbe a essere se la specie Homo sapiens si estinguesse. Non ci ha insegnato nulla questo? Noi, esseri egocentrici, prepotenti, arroganti, non abbiamo compreso che non siamo i padroni della Terra? Non abbiamo avuto il dubbio che siamo solo ospiti di questo pianeta insieme a miliardi di esseri appartenenti a specie diverse dalla nostra, i quali sono nostri compagni di viaggio e non nostri subordinati? Homo sapiens, se sei veramente tale, dimostralo. Prima che sia assolutamente troppo tardi!

Bibliografia essenziale

Home – Snapshot (cnr.it)

*Ester Cecere, biologa marina, poetessa