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Le poesie d’amore di Edward Estlin Cummings la nuova ristampa tradotta a cura di Salvatore Di Giacomo per le lettere di Firenze

Dieci anni dopo la prima edizione esaurita da tempo, è di nuovo in libreria Poesie d’amore di Edward Estlin Cummings, 71° titolo della collana “Il nuovo melograno”, Casa editrice Le Lettere di Firenze.

A larga richiesta ora ristampato, “con aggiornamento bibliografico” (contenente le tante recensioni e articoli, molti dei quali della “Gazzetta del Sud”), il libro consiste di cinquanta poesie del molto celebrato autore statunitense (1894-1962), poeta promotore del “modernismo” americano. Liriche scelte e tradotte in italiano, con testo a fronte, da Salvatore Di Giacomo, intellettuale messinese ben noto soprattutto per i suoi approfonditi, anche innovativi, studi in campo letterario, filosofico e musicale. Traduttore di poeti americani (Aiken, Stevens, Oliver), è autore di saggi e traduzioni inedite per riviste specializzate quali “Testo a fronte”, “Soglie”, “Poesia”, “Spring-The Jorunal of the E.E.Cummings Society” di New York, “L’Annuario Mondiale della Poesia”.

In apertura, vari e puntuali note di Maria Luisa Spaziani, la grande poetessa e francesista che insegnò per tanti anni nel nostro Ateneo, e della figlia di Pound Mary de Rachewiltz; alla fine, un saggio davvero notevole e approfondito del giornalista culturale, critico e storico messinese Sergio Di Giacomo, collaboratore della “Gazzetta”, dal titolo “Tra sperimentalismo e metafore d’amore: note biografiche”; uno scritto che analizza sia la vita  e le opere del grande poeta americano, che i tanti aspetti della lirica “immaginifica” e dai “tratti fortemente visivi” di Cummings, il suo “afflato potente” che “esplode in sorprendenti epifanie liriche”. Lo stesso Cummings osservava che la sua poesia va “guardata”, riferendosi alla forte valenza espressiva “visuale”. La “postfazione” di Michael Webster, della “Cummings Society” di New York, risulta davvero intensa e appropriata.

Le cinquanta poesie inedite di Cummings tradotte da Salvatore Di Giacomo destarono, fin dall’inizio, un vivo interesse in Europa e oltre oceano.Il libro, recensito dall’”Oxford Journal”, è presente nelle maggiori biblioteche internazionali e italiane, tra le quali la prestigiosa Nobel Library di Stoccolma, la Library of Congress di Washington, le biblioteche universitarie di Harvard, Princeton, Oxford, Cambridge, il College de France di Parigi, la Normale di Pisa, l’Accademia dei Lincei. Grande attenzione hanno avuto anche le originali “visualizzazioni poetiche” del pittore messinese Eliseo Laganà, ispirate ai versi di Cummings tradotti da Di Giacomo.

 La Spaziani rileva come “ricreare la voce di Cummings con accenti, ritmi e timbri che non siano i suoi” sia “disperante”. Non manca, tuttavia, la stessa poetessa, di apprezzare Salvatore Di Giacomo che si è “lodevolmente districato” dalle insidie di un testo difficile, e non ha certo ceduto a quella che Croce definiva “follia dell’infinitum perfectionis, ossia all’ossessione della fedeltà”. Mary De Rachewiltz aggiunge: “Cummings sarebbe felice di sapere che si riparte dalla Sicilia, poiché siciliano fu il suo primo traduttore: Salvatore Quasimodo”. Ancora giovane, il futuro Premio Nobel tradusse infatti Cummings, incuriosito da quegli strani versi; la cui difficoltà di traduzione-osserva Webster- “è incrementata da un ordine delle parole e una sintassi che, attraverso la trasposizione per effetti poetici, scambia spesso funzioni e luoghi grammaticali”.

*Antonino Sarica, scrittore