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Le imprese e la sfida dell’innovazione: ecco i trend tecnologici del dopo pandemia

 La trasformazione digitale è l’ancora di salvezza per molte aziende che sono alle prese ormai da mesi con le conseguenze della pandemia. Lo stato di emergenza ha contribuito ad accrescere il divario tecnologico tra le imprese più innovative e quelle non in grado di reinventarsi.

Il rapporto Technology Vision 2021, realizzato da Accenture, può essere uno strumento utile per comprendere quali siano le sfide che interesseranno il mondo produttivo nei prossimi mesi, partendo da un punto fermo: ogni business è un business tecnologico. 

Le aziende che guideranno il mondo dopo la pandemia hanno dato priorità all’innovazione tecnologica e stanno imparando a padroneggiare il cambiamento. Sono anche realtà produttive che hanno anche appreso, spiegano da Accenture, che i leader non aspettano la “nuova normalità” ma la creano generando un significativo impatto sul mondo, con il successo finanziario che costituirà solo un aspetto della leadership. È un’occasione unica per ricostruire un mondo migliore di quello pre-pandemia, sottolineano ancora da Accenture, e ciò significa ampliare la definizione di valore, includendovi anche il benessere delle persone, l’impatto sull’ambiente, una maggiore inclusività e altro ancora. Ecco i trend tecnologici emergenti. Dal rapporto Technology Vision 2021 emerge come i cambiamenti in atto e l’afflusso di nuove tecnologie abbiano aperto una nuova era per le aziende. Le imprese hanno a disposizione più scelte tecnologiche a disposizione: applicazioni multi-cloud, nuovi dispositivi all’avanguardia, modelli evoluti di AI, fino alla progettazione dell’hardware.

I leader iniziano a connettere reti massive di intelligent twins, collegando molti “gemelli” fra loro per creare modelli “viventi” di intere fabbriche, cicli di vita di prodotti, supply chain, porti e città, dando vita così a un mondo speculare. Le aziende che cominciano da subito a costruire intelligent twins dei propri asset e a mettere insieme i loro primi ambienti speculari, conferma il Rapporto, saranno quelle che spingeranno i settori di mercato, e il mondo intero, verso un futuro più agile e intelligente. Altro scenario riguarda il cambiamento in atto verso una democratizzazione della tecnologia che consente alle persone di ottimizzare il lavoro o di indirizzare in autonomia le proprie necessità. In questo modo i dipendenti potranno diventare parte integrante della propria trasformazione digitale. Ma non pensiamo allo smartworking come alla soluzione definitiva di tutti i mali. Le persone dovranno tornare a muoversi anche se potranno contare sempre di più sull’ausilio della tecnologia che ridurrà gli spostamenti inutili e lo spreco di tempo. La modalità di lavoro sarà più “complessa”: non solo smartworking, dunque, ma le persone avranno la possibilità e la libertà di lavorare senza soluzione di continuità da qualsiasi luogo.

*Roberto Zarriello, docente