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L’armonia estetica di Giancarlo Mandolini

Perugino a Fano per una lettura francescana

L’ultima opera di Giancarlo Mandolini dal titolo “Perugino a Fano per una lettura francescana”è stata presentata l’8 dicembre 2023 presso la Chiesa Santa Maria Nuova di Fano con il presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Fano Fabio Tombari e con la presenza di Bonita Cleri, storica dell’arte dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Il volume è edito da Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e stampato presso Artigrafiche STIBU di Urbania (PU).

L’autore con questo testo, pregevolmente illustrato, intende sottolineare il profondo rapporto spirituale fra Umanesimo e francescanesimo, sfatando l’idea di un’arte religiosa fuori dal tempo. Il Nostro, infatti, prova grande ammirazione per le pale d’altare del Perugino, che da secoli ornano la chiesa di Santa Maria Nuova, di fronte alle quali fin da adolescente ne fu abbagliato emotivamente.

La motivazione quindi che spinge fra’ Mandolini, in questa ricerca minuziosa elegante delicata, è di dimostrare il rapporto fra cultura e francescanesimo attraverso la narrazione pittorica di Pietro Vannucci, detto il Perugino. 

Il libro si apre con una meravigliosa introduzione di apertura poetica sulle creature dell’Universo, testimonianza del Dio vivente in ogni respiro della Terra.

L’arte sacra è il volto di un Dio salvifico, che è amore in un’alleanza con l’uomo tra il bello e la fede. Si può affermare, quindi, che tutto il testo è un inno di gratitudine alla Bellezza del Creato.

Molti storici e critici d’arte hanno ben delineato la figura di Pietro Vannucci attraverso l’unicità delle sue opere di elevata ispirazione classica, ma nessuno ha colto il carisma francescano, che aleggia in modo tangibile in Santa Maria Nuova a Fano. L’abbandono contemplativo di fronte alle pale del Perugino, site nella chiesa, è un ritorno alle radici, alla storia, alla riflessione e alla preghiera rivolta alla santa genitrice di Dio: Maria. Secondo il Nostro tutta la produzione artistica di questo luogo sacro incarna lo spirito francescano, che trapela da ogni elemento sia esso pittorico scultoreo o decorativo. La bellezza artistica non è altro che espressione dell’Osservanza francescana, che si fa canto musica e danza in un inno a Maria. L’armonia estetica di forma e contenuto è l’anima pulsante che vibra attraverso le pagine di Giancarlo Mandolini.

I capitoli si stagliano fra il Perugino, i suoi dipinti e l’Osservanza francescana nel contesto in cui opera in una dimensione mariana. Indi con l’analisi critica delle due pale, che ornano l’altare, L’Annunciazione e La Madonna in trono con il bambino e i santi, Mandolini va alla scoperta minuziosa delle geometrie nascoste, che racchiudono intimamente l’armonia del Creato.

In questa cornice risaltano i volti femminili, espressione di intensa mitezza, dolcezza e maternità, ma velata di tristezza, come presagio e attesa di un dolore per quel figlio che portano in braccio. La Pietà del Perugino sovrapposta alle pale della Madonna col bambino e dei santi sta invece a rappresentare la sofferenza umana del Cristo, mentre La predella mariana, situata sotto la pala dell’altare, può essere interpretata come un Magnificat in un’unità artistica, evangelica, dottrinale e teologica.

In ultimo non poteva mancare secondo l’autore il capitolo dedicato alla Madonna in trono con il Bambino e i santi a Senigallia.

Mandolini afferma che “Arte e francescanesimo, vivendo nel tempo, s’incontrano mirabilmente, direi si baciano, in un corteggiamento inesauribile ed eterno”.

Grazie alla giornalista ed esperta di comunicazione Loredana Cinti, ho avuto occasione di conoscere Padre Giancarlo Mandolini, studioso rigoroso e appassionato di arte dal punto di vista di san Francesco, di cui bene interpreta lo spirito attraverso le opere di artisti dell’Umanesimo e del Rinascimento italiani. 

La sua figura si inserisce nello scenario ambientale dei francescani Frati Minori a Falconara Marittima (Ancona), dove il Convento francescano si erge in tutta la sua semplice suggestione per l’eredità spirituale del Santo fondatore.

Accanto alla grande Biblioteca Francescana, considerata un bene culturale universale nasce, per iniziativa del prof. Armando Ginesi e del Nostro, la Pinacoteca Internazionale di Arte Francescana Contemporanea “In nome di Francesco”.

La Pinacoteca, oltre ad esporre in un vasto spazio di circa 800 metri quadrati una ricca e varia collezione di opere di artisti contemporanei, noti e meno noti, provenienti dall’Italia, dall’Europa e dall’Africa, è e rimane, per volontà del suo direttore fra’ Giancarlo Mandolini, sia una realtà artistico-culturale viva e rinnovabile sia un polo spirituale e culturale di opere che documentino lo sviluppo del Cristianesimo nelle Marche e il consolidamento del francescanesimo nel territorio. 

Il Museo sviluppa la storia francescana nel tempo a partire da san Francesco d’Assisi, progredendo con Jacopone da Todi, da san Giacomo della Marca, da san Giuseppe da Copertino, da san Pietro d’Alcantara, da san Pasquale Baylon, a san Massimiliano Kolbe, sino ai giorni nostri. 

Sono presentati dipinti a soggetto francescano di autori moderni e contemporanei tra cui Bruno da Osimo, Elvidio Farabollini, Enzo Borri, Aya Nagy, Enzo Bonetti, Vittorio Amadio e Ciro Canale. 

Una sezione è dedicata alla scultura con opere in pietra, in cotto, in legno, in bronzo, in rame e in gesso.

Giancarlo Mandolini: brevi note biografiche

Frate minore, delegato per i Beni culturali e le biblioteche dei Frati Minori delle Marche, direttore della pinacoteca internazionale “In nome di Francesco” e della biblioteca Francescana e Picena di Falconara Marittima. 

Ha pubblicato: Un uomo al di là dell’effimero (quattro edizioni), Uno Scrigno nel Bosco (1995), L’Arte della scagliola nel Barocco marchigiano (1997), Sante Brancorsini (2001), Distruggete quel convento (2003), Pacifico da Sanseverino (2007), Silvestro da Bologna e Gian Francesco Paltriniei, artisti nel dipingere la pietra di luna (2008), Ciro Pavisa – l’Arte, la Fede e la Natura (2009), P. Alfredo Berta, per la Chiesa e nella Chiesa (2009), Un Santo, una Chiesa e una Fraternità (2010); nel medesimo anno, in collaborazione: La Macchina volante settecentesca di fra’ Nicolò Betti e Frate Antonio (2011); nel 2012: P. Ferdinando Diotallevi e San Francesco e la pecorella di Osimo; nel 2013: La Beata Mattia, il suo monastero, la sua gente; nel 2014: I Frati Minori nelle Marche – Il Passaggio del fronte – La Resistenza – Gli Sfollati – Gli Ebrei. 

Ha curato: Un Centenario da ricordare (1997), Il Santuario del Beato Sante di Mombaroccio, il Responsorio di San Pasquale di Gaspare Spontini (2000), I Frati Minori delle Marche missionari nel mondo (2002), In nome di Francesco (2005). 

Ha scritto quattro libretti oratoriani per i musicisti Claudio Guidi Drey (Banfield-Argentina), Giacomo Bellucci (Conservatorio G. Rossini di Pesaro).

Attualmente collabora con le riviste Infinito letterario di Ancona e Memoria Rerum di Fano.

*Laura Margherita Volante, sociologa