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La top 3 dei libri da leggere a Natale

Nel mondo occidentale, in cui il tempo è costantemente accelerato in avanti e in cui siamo in preda alla terribile frenesia capitalista di comprare continuamente, il Natale è forse rimasto l’unico momento per stare in famiglia, prendere un respiro e, soprattutto, leggere. Quando, infatti, se non nel periodo natalizio riscopriamo il dolce gusto della lettura, seduti magari in una comoda poltrona vicino al camino con accanto una tazza fumante di cioccolata calda. E allora quali sono i migliori libri da leggere e consigliare a Natale? Sicuramente al primo posto, non per merito ma quantomeno per tradizione, troviamo “Le lettere di Babbo Natale” di J.R. Tolkien, pubblicato per la prima volta nel 1976. Ogni Natale Tolkien inviava una serie di lettere da parte di Babbo Natale ai suoi figli, con francobollo del Polo Nord, dove Babbo Natale raccontava le peripezie sue e dei suoi amici, l’Orso Bianco e l’Uomo della Luna. Una raccolta che incarna precisamente lo spirito del Natale attraverso l’amore di Tolkien verso i suoi figli, disposto a creare per loro una corrispondenza tanto fittizia quanto magica. L’edizione consigliata di questo libro è quella di Rusconi Libri, una versione piccolissima, maneggevole e tascabile. Al secondo posto un giallo a tema natalizio che non ti aspetti, stiamo parlando di “Natale di morte” di Rex Stout, pubblicato per la prima volta nel 1958 e in cui Nero Wolfe, il famoso investigatore privato, ricopre i panni del protagonista. L’istrionico Nero Wolfe deve risolvere un delitto da avvelenamento avvenuto ad un party e reso ancora più misterioso dopo la scomparsa del l barman vestito da Babbo Natale subito dopo l’omicidio. Questo racconto è perfetto per la tipologia di persona che si rapporta al Natale come il Grinch, superficialmente lo odia ma segretamente adora lo spirito natalizio e il panettone. Questo tipo di lettore rimarrà infatti affascinato dalla personalità contrastante del nostro Nero Wolfe, cinico e distaccato verso il mondo che guarda dall’alto con estrema misoginia ma, allo stesso tempo, amante della vita esagerata, della buona tavola e, infine, coltivatore segreto di orchidee. Dal cinico lettore di gialli che si rode il fegato pur di non dare la soddisfazione ai parenti di giocare a tombola con loro, passiamo invece a un libro per il lettore del Natale sofisticato e sensibile, “Un Natale a Ceylon e altri racconti indiani” di Guido Gozzano. Il racconto di un viaggio sotto la stella di Nazareth verso l’India, meta di cura per l’autore affetto da tubercolosi che, tuttavia, si rivela un viaggio interiore. Nelle riflessioni di Gozzano il colonialismo inglese, metafora del consumismo occidentale più evidente nel periodo natalizio, viene schiacciato dalla filosofia orientale, in cui la vera spiritualità si rivela all’uomo. 

*Arianna Di Biase, giornalista