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La factory italiana del cinema fantasy negli anni ’80

Alla scoperta delle saghe fantasy italiane lasciate dai grandi maestri del cinema

Negli anni ’80 in Italia ci fu un fiorire di pellicole fantasy dopo il successo internazionale del viscerale “Conan il barbaro” interpretato dall’austriaco Schwarzenegger. I nostri blasonati autori come: Ruggero Deodato, Alfonso Brescia e Lucio Fulci si confrontarono con le produzioni d’oltreoceano uscendone a testa alta. Abbiamo i voli della fantasia del Film “Conquest”, le derive orrorifiche di “The Barbarians & Co.” e la brutalità delle battaglie di “Iron Warrior”.

In   “The Barbarians & Co.” troviamo 2 Schwarzenegger scoppiettanti in vena di scherzi da barbari: i fratelli David e Peter Paul diretti dal Maestro Ruggero Deodato. Mentre in “Iron Warrior” di Brescia troviamo lo scimmiesco Miles Okeef reduce del “Tarzan uomo scimmia” con Bo Derek. Invece in “Conquest”, troviamo addirittura Andrea Occhipinti diretto superbamente da sua eminenza Lucio Fulci. Andrea Occhipinti nel ruolo di Ilias, oggi è produttore della acclamata Lucky Red (insieme Kermit Smith). La casa di produzione Lucky Red ha prodotto Lo chiamavano Jeeg Robot, Freaks Out (e molti altri) e soprattutto ha portato in Italia tutta la collezione di film animati di Hayao Miyazaki, con un rispetto e una cura maniacale. Inoltre nel film “Tarzan uomo scimmia” Bo Derek è stata allenata da Steeve Reves reduce delle “Fatiche di Ercole” di Pietro Francisi del 1958, caposaldo del genere Peplum inaugurato da Gabriele D’Annunzio nel Cabiria del 1914 (derivante dal Cartagine in fiamme di Salgari) con la regia di Giovanni Pastrone (e questa volta il nerboruto “Maciste” ha le fattezze di Bartolomeo Pagano). Insomma l’Italia può rivaleggiare ad armi pari con il cinema americano, quando c’è una robusta produzione cinematografica che avalla il film ponendo le conduzioni dei film nelle sapienti mani di grandi registi inimitabili.

*Jean-Pierre Colella, docente