VerbumPress

Intervista all’eclettico e multitasking architetto Giovanni Ronzoni

Verbum Press ha incontrato l’architetto-artista-scrittore Giovanni Ronzoni. 

Puoi segnalare, in dettaglio, tutto il tuo percorso di studi?

Nelle scuole superiori, ho frequentato a Lissone (MB), per tre anni il diurno, e per due anni il serale, l’IPSIA – Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato; conseguendo la Maturità. Successivamente ho frequentato il POLI – Politecnico di Milano, conseguendo la Laurea in Architettura.  

Puoi definire e sintetizzare i desideri iniziali?

Nato da una famiglia di genitori (entrambi Ronzoni, senza grado di parentela) e di nonni, di estrazione prettamente legata al “sistema legno”, il desiderio era quello di “percorrere” la loro stessa strada di “bottega” e di insegnamento; con l’obiettivo, un giorno, di aprire un mio Studio di Architettura.

Puoi segnalare i sentieri operativi che avevi intenzione di seguire ed, effettivamente, poi, seguiti?

Ho seguito i sentieri di “Damasco”, consapevole del rischio dell’ignoto, per “arrivare” a raggiungere i miei sogni, facendoli divenire ”realtà”.  

Quando è iniziata la voglia di affrontare gli ambienti artistici e quando la voglia di “produrre arte”? 

Da sempre, “respirando“ lo storico PREMIO LISSONE 1946–1967; ispiratore e ideatore fu il M^ Gino Meloni, e successivamente con l’amico Guido Le Noci, mecenate dell’arte nel dopoguerra con la sua Galleria Apollinaire di Milano. Gino Meloni fu grande amico di mio padre Emilio, al quale produceva le cornici dei suoi “lavori”.

Contaminato da tutto ciò, incominciai nel 1980 ad approcciarmi, inizialmente alla scultura lignea, successivamente, aggregando oggetti ritrovati, “regalati” dal generoso mare, poi manipolando la scagliola (gesso), ferro e inox; per poi approdare ai “gesti” pittorici. Importante, è stata da sempre,

la fotografia, madre generatrice di tutto il mio fare “artifici”. 

Mi puoi indicare gli architetti bravi che hai conosciuto e con cui hai operato, eventualmente “a quattro mani”?

Achille Castiglioni – Bruno Munari – Enzo Mari – Alvaro Siza – Tadao Ando – Angelo Mangiarotti – Gae Aulenti – Cine Boeri – Antonio Citterio – Francesco Binfarè – Giulio Cappelleni – Vittorio Prato …

Con alcuni di loro eravamo presenti nelle stesse aziende con nostri progetti individuali.

Quali piste e tracce di maestri della pittura e della scultura hai seguito?

Le Corbusier – Alberto Burri – Emilio Vedova – Kandinskij – Marc Chagall – Alberto Viani – Henry Moore – Costantin Brancusi – Hans Arp – Alberto Giacometti – Alexander Calder – Max Bill 

Quali sono le tue personali da ricordare?

Travel Stories VIAGGI di VITA e ARTE – c/o ARCgallery – Monza e ATELIER SPAZIO GALLERIA – Lissone (MB) – 20 maggio/5 giugno 2018

GIOVANNI RONZONI 8O_2O – c/o la Lazzaro Galleria d’Arte Contemporanea a Genova – 

23 settembre/6 ottobre 2020

S P I R I T – AFORISMI VISUALI c/o lo spazio Arti><sta a Monza – 22 ottobre/17 novembre 2020

Ora, puoi specificare, segnalare e motivare la gestazione e l’esito delle esposizioni tra collettive e rassegne importanti a cui hai partecipato?

Sarebbe una lunga lista (vedasi biografia su www.artesocieta.eu). Di fatto ho spaziato con i miei “artifici”, in diverse capitali europee, e su tutto il territorio italiano, in fiere, esposizioni, collettive e rassegne di alta caratura contenutistica nel linguaggio artistico; riuscendo a ricevere prestigiosi riconoscimenti.

Puoi definire i temi che hai trattato in pittura, in scultura, in design …? Ma dentro c’è la tua percezione del mondo, forse, ma quanto e perché?

Nelle tre discipline citate, ho sempre cercato di “sperimentare” facendo sintesi di ciò che ho conosciuto, per poi pormi in una sorta di cammino “straniante”, e cercare di trovare un mio personale linguaggio espressivo, molto spesso, al di fuori da schemi preordinati, verso nuovi orizzonti.

L’Europa è sorgiva per gli artisti dei vari segmenti? Le “vetrine ombelicali” parigina, londinese e quella milanese cosa offrono adesso?

Come ho accennato, precedentemente, le città citate dalla domanda, sono state oggetto di mie presenze espositive, ma con grande sincerità, mi hanno restituito poco rispetto agli entusiasmi e alle aspettative a cui credevo. Le offerte dell’oggi mi lasciano piuttosto perplesso, per la grande confusione che regna nel sistema arte. Ciò non toglie il fatto che continuerò il mio percorso artistico di ricerca e sperimentazione, in solitaria solitudine, votato a trovare nutrimento alle mie passioni.

Pensi di avere una visibilità congrua?

Sì.

Quanti “addetti ai lavori” ti seguono come artista?

Ho due gallerie in Italia, e una a Ibiza, che mi rappresentano come artista; dove hanno diversi, e a volte svariati, miei lavori, che nella temporalità di ogni hanno, propongono nelle loro location.

Quali linee operative pensi di tracciare nell’immediato futuro?

Rallentare nel propormi, ma sempre lavorare al bisogno delle mie sfide interiori, aspettando momenti propizi per proporre le ricerche che attuo e attuerò, in importanti eventi che sto “costruendo”, proiettati a fine anno e nel 2024; sia come curatore che come artista.

Pensi che sia difficile riuscire a penetrare le frontiere dell’arte? Quanti, secondo te, riescono a saper “leggere” l’arte contemporanea e a districarsi tra le “mistificazioni” e le “provocazioni”?

Ripeto, vi è una grande confusione e “primati” che si propongono con i loro “saperi” senza “sapere”. Rare sono le eccezioni ….. “Es un camino muy dificil” …

I “social” t’appoggiano, ne fai uso?

I “social”, se ben gestiti e programmati nell’esserci e nel comunicare, con parsimonia ed esperienzialità, e con precisi intenti, certamente aiutano la visibilità e le conoscenze. Ma questo non basta. Personalmente ho due profili in Instagram dal 2016 con migliaia di post che hanno “raccontato”, oltre a un ultimo, da poco attivato per mettere a conoscenza della mia disciplina solo fotografica, di atavica devozione e applicazione. Sono su Facebook, con solo 328 amicizie, e sono già troppe! Da anni ho tanto ”lavorato” sulla diffusione delle mie varie discipline, ma ora ho rallentato le presenze, perché anche qui vi è una grande confusione e diffusione del niente! Tutti “fenomeni” e “primati”, tra “pizzate” e “orpelli”, ricevuti in cambio di mediocrità. Non nascondo l’indignazione di tutto questo fermento dilagante e inutile, forse solo utile a chi è alla ricerca “narcisistica” di consensi, vendendosi l’anima, il sangue ai vampiri, in un rituale di falsi scambi e compiacimenti, pur di avere like … che ADULTA TRISTEZZA …!!!… ”del peggio non vi sarà mai fine …!!!”

Con chi ti farebbe piacere collaborare tra critico, artista, gallerista, art-promoter per metter su una mostra? (escludi me, ovviamente!!)

Da due anni, sono stato coinvolto in eventi/mostre dal critico indipendente Fortunato D’Amico, nonché Curatore ufficiale del Maestro Michelangelo Pistoletto, con risultati di alto valore etico e sociale. Gli artisti sono i miei soliti storici, che si contano sulle dita di due mani. Le gallerie, le ho già citate precedentemente, con l’aggiunta di una nuova galleria di prossima collaborazione in Monza.

Hai mai pensato di metter su una rassegna estesa di artisti collimanti con la tua ultima produzione?

Ho già “lavorato” su tre progetti come ideatore e curatore, con cica 70 artisti nazionali e a volte internazionali, accompagnandoli in diverse esposizioni, replicandoli nella territorialità italiana, tra nord e sud.

Perché il pubblico dovrebbe ricordarsi dei tuoi diversi impegni?

Chi vorrà ricordarsi si ricorderà, delle fatiche e dei sudori profusi per gli altrui, chi non si ricorderà, il tempo darà sentenze. Di fatto, dopo queste faticosissime esperienze, non “tirerò” più nessun “carro”, in modalità “somaro”; ora lavorerò, da sopravvissuto, solo per onorare il mio lavoro.   

Pensi che sia giusto avvicinare i giovani e presentare l’arte in ambito scolastico, accademico, universitario e con quali metodi educativi esemplari?

Ne sono convinto! Già sperimentato in passato. Le nuove generazioni, quelle “sane”, che sono il nostro futuro, devono “osare”, mettersi in gioco, con impegno e devozione al proprio processo di crescita, senza disperdersi nei meandri del copia/incolla dei fu. I metodi educativi, dovrebbero essere i riferimenti di codesti ”fu”, e viaggiare con le proprie fulgide passioni, nel rispetto di loro stessi e dell’intero cosmo; per raggiungere le proprie “folgorAZIONI”, e sogni catturati in giorni di sole e di tenebre tempeste.

Prossime mosse, all’Isola d’Elba, Roma, Milano, Londra, Parigi, NY …?

Nell’immediato imminente domani,15 aprile, una mostra, in veste di curatore, di un grande Maestro del ‘900, in un “locus” da me recuperato filologicamente, tempo fa. Sarà un’altra piacevole e faticosa sfida. Del resto così recita un amico … “sfidiAMO le sfide”…

Nel mese di fine settembre 2023, su invito di una nuova galleria a Monza, una personale #70 omaggiando i miei primi 70 anni.

Che futuro prevedi nell’immediato post-Covid-19 e nel post-conflitto Russia-Ucraina?

Basterebbe girarsi col capo, e rivedere/ricordarsi la storia; riprendersi la posizione con lo sguardo verso l’orizzonte, e essere consapevoli che nulla è cambiato e nulla cambierà…! siAMO sconfitti dalla VITA.

Giovanni Ronzoni nasce a Lissone (MB) nel 1952, l’architetto-artista-scrittore Giovanni Ronzoni, dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano, fonda il suo primo atelier d’architettura nel 1980, rilevando e recuperando filologicamente un vecchio capannone industriale. Inizia così a firmare una lunga serie di progetti, sia privati che pubblici di carattere residenziale e commerciale, con il suo segno minimalista ben riconoscibile. Nel Design ha collaborato con note aziende italiane firmando diversi progetti, e a volte vestendo il ruolo di Direzione Artistica. Parallelamente si è occupato di Urbanistica e Paesaggio. Nel 2018 riceve il Premio alla Carriera “Truciolo d’Oro Design”. La sua poliedrica personalità e l’inesauribile creatività lo porta negli anni a sviluppare sempre più il suo lato artistico e ad avvicinarsi ad altre discipline come la grafica, la fotografia, la pittura, la scultura, la poesia e la scrittura. Giovanni Ronzoni utilizza i vari linguaggi espressivi e li piega al suo volere per sperimentare una ricerca artistica in cui tutti questi linguaggi diventano sintesi per dare forma e voce al suo pensiero. Altrettante sono le “site specific” e “performance”, in rapporto tra verbo e immagine. Numerose sono le sue “presenze” in fiere nazionali e internazionali, in mostre personali e collettive. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Presente in collezioni di Istituzioni Pubbliche e private. Nel 2003 sperimenta una esperienza di curatela d’arte, ideando, curando e progettando la grande mostra su “Le Corbusier Pittore Scultore Designer” al MAC di Lissone (MB), 23 maggio/15 giugno 2003, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Lissone e con la Fondation Le Corbusier di Parigi. Nel 2022, da una sua proposta, crea la “Collana A R T ē” per EDIZIONISETTEPONTI (AR), vestendo il ruolo di Direttore della stessa.

*Maurizio Vitiello, critico