“In viaggio con gli Etruschi”
Tre musei si alleano per narrare una raffinata civiltà italica
Nasce un’integrazione sinergica di tre realtà museali del territorio italiano che si sono alleate per collegare luoghi e beni storico-artistici. “In viaggio con gli Etruschi” è un ideale itinerario turistico-culturale dedicato all’antica popolazione italica che unisce il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e il Museo Civico Archeologico di Bologna.
Dal Nord al Sud della Penisola, passando per tre città, Bologna, Roma e Napoli, il progetto traccia un percorso molteplice e complesso, ma al tempo stesso coerente e unitario, in cui convivono cultura e natura, storia e paesaggio. Un esperimento che esalta le potenzialità del nostro sistema museale offrendo nuove modalità di fruizione culturale capaci di generare nuova domanda. “Furono gli etruschi coloro che, molto prima di Roma, nel momento del trapasso tra preistoria e storia, edificarono nel cuore d’Italia un’alta civiltà, ponendo le fondamenta della futura ascesa dell’Europa” ha sostenuto” Werner Keller. Assume, dunque, un valore emblematico, l’attenzione per questo popolo italico che ha dominato e abitato il vasto territorio compreso tra la pianura padana del Po e le pendici del Vesuvio, terre fertili che producevano grano, olio, vino e fichi. Signori del mare, i Tyrsenoi entrarono in contatto con commercianti, giunti da tutto il Mediterraneo con merci rare, profumi, stoffe preziose e avori pregiati, ma erano anche che terribili pirati, abili guerrieri.
Nel patrimonio genetico degli italiani, nelle tradizioni, nella lingua e nel pensiero, non è difficile ritrovare i segni di questa cultura raffinata e moderna. Ogni reperto ci racconta di una civiltà avanzata, soprattutto dal punto di vista sociale, rispettosa del ruolo femminile, profondamente spirituale, eppure amante del bel vivere, del buon cibo e dell’arte, aperta alle altre culture. Il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita, fino al 29 novembre 2020, Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna, con una sezione dedicata all’Etruria padana e, in particolare, alla città di Felsina, la Bologna etrusca che le fonti antiche chiamano Princeps Etruriae, per sottolinearne l’importanza e la nascita antichissima. Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la mostra Gli Etruschi e il MANN, fino al 31 maggio 2021, indaga invece la presenza di questo popolo nell’area campana, valorizzando i materiali etrusco-italici acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo in varie fasi della sua storia. Impossibile non restare affascinati dagli ori, finemente cesellati del corredo della tomba Bernardini da Palestrina, o dai capolavori dei depositi del MANN mai esposti, balsamari di argilla a forma di cerbiatto, il pendaglio pettorale in bronzo, un magnifico anello d’oro e corniola a forma di scarabeo o il carrellino di bronzo, forse un profumiere rituale. Ad arricchire entrambe le esposizioni hanno contribuito i preziosi prestiti messi a disposizione dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma, il più importante museo etrusco al mondo, che vanta nelle sue raccolte alcuni tra i più celebri capolavori di questa civiltà. Un viaggio affascinante che permette di riscoprire un’identità comune da nord a sud, una fitta rete di contatti e di scambi commerciali e culturali, momenti e temi della storia che ciascuna di queste terre evoca e documenta: la nascita e lo sviluppo delle città, la ritualità religiosa e funeraria, l’arte e l’artigianato, i contatti con gli altri popoli. I visitatori che sceglieranno di fare tappa nei tre Musei, anche aiutati dalla frequenza dell’Alta Velocità che collega Bologna, Roma e Napoli, avranno sconti alle biglietterie, presentando il ticket dei tre istituti che hanno siglato l’accordo: il costo d’ingresso sarà di 10 euro, piuttosto che 14 euro, al Museo Civico di Bologna, 7 euro in luogo di 10 al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, 8 euro e non 10 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Una rete che favorisce una formula di turismo esperienziale, culturale e scientifico, intenzionata a promuovere anche rotte che valorizzino le eccellenze e i prodotti del territorio, l’enogastronomia, l’artigianato storico, i luoghi di carattere paesaggistico, storico, artistico, etnografico. Insomma, un modo per rileggere il legame tutto italiano tra collezioni museali e contesto territoriale, tra beni custoditi e paesaggi contemporanei per un modello di tutela e di valorizzazione fondato sulla cooperazione, sulla comprensione integrata dei temi storico-archeologici e le tipicità identitarie, “per un diverso approccio nei confronti del patrimonio culturale, – ha ribadito Tiziana Maffei, alla guida da novembre 2019 del comitato nazionale di ICOM Italia, The International Council of Museums, in un’intervista al Giornale delle Fondazioni – non più oggetto di letture disciplinari, ma consapevole percezione di nessi e narrazioni congiunte. Perché il museo è il luogo degli interrogativi, della costruzione del pensiero critico delle comunità. E’ il luogo dell’azione.” Una proposta innovativa che enuncia una nuova idea d’indagine e di divulgazione intellettuale che vede mettere in connessione in maniera sempre più diffusa istituti piccoli e grandi, pubblici e privati, e allo stesso tempo, ricerca origini antiche per rinsaldare il futuro.
*Fiorella Franchini, giornalista, scrittrice