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In Calabria inaugura Carta, il Parco d’arte Rubbettino, un luogo di espressione contemporanea

Il 25 settembre scorso è stato dato lavvio ufficiale al cinquantenario delle Industrie Rubbettino

Con l’inaugurazione del parco d’arte contemporanea “Carta” a Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, il 25 settembre scorso è stato dato l’avvio ufficiale al cinquantenario delle Industrie Rubbettino, forti di “Cinquant’anni di idee libere”.  

Celebrando il legame stretto tra la Natura, la Carta e l’Azienda, il Parco rappresenta un luogo dove i linguaggi dell’arte contemporanea dialogano con la cultura d’impresa, attraverso una collezione di opere permanenti di artisti internazionali, ospitati in residenza a Soveria Mannelli;  un luogo, dunque, di visione, territorio e manifattura che si estende nei 12.500 metri quadrati di verde adiacente allo stabilimento produttivo di Rubbettino Editore e Rubbettino Print. 

«Il nome “Carta” – è scritto nel Manifesto – sottolinea il legame materico che intercorre tra il mondo vegetale e quello della produzione editoriale/tipografica, attraverso la trasformazione della cellulosa in carta come elemento cardine dell’editoria e della tipografia». Parco Carta è così il frutto di un approfondito percorso di riflessione che unisce la visione imprenditoriale di Rubbettino alla direzione artistica di curatori e artisti. Un progetto in divenire che nel tempo vuole popolarsi di sempre nuovi progetti d’arte, residenze e interventi artistici, come in un ecosistema che si moltiplica e si riproduce e in cui culture, visioni e linguaggi sono come la linfa che nutre tutto ciò che si trova intorno.

Ogni stagione d’arte nel parco sarà guidata da nuovi curatori. Alessandro Fonte e Shawnette Poe sono i primi curatori, grazie ai quali l’idea del parco d’arte ha preso forma e si è concretizzata in una precisa proposta artistica. 

«Nella visione dei curatori, il parco si configura come un ecosistema in cui tutte le parti – il mondo editoriale e tipografico, la storia aziendale e familiare, il portato culturale dell’area, le specie vegetali e animali, le opere – interagiscono organicamente tra loro e con il sistema che le comprende. Le opere, ideate e realizzate in questo specifico habitat, ne sono parte integrante, endemiche, radicate, interconnesse tra loro e con il contesto in cui sono generate. Al centro del progetto è il processo che struttura gli interventi artistici tessendo una tela di reciproci scambi, conoscenza, interpretazione tra gli artisti e il contesto. Al di là delle differenze di linguaggio, discipline e mezzi espressivi, gli artisti coinvolti sono accomunati dalla rilevanza che questi processi hanno nel loro approccio progettuale», evidenzia ancora il Manifesto, disponibile sul sito dedicato (parcocarta.it).

Alessandro Fonte e Shawnette Poe, con Florindo e Marco Rubbettino, hanno inaugurato le opere del primo ciclo: Time Cutouts di Rachele Maistrello e Control Beam di Stefan Alber.

Chissà cosa avrebbe detto Rosario Rubbettino – scomparso prematuramente oltre venti anni fa – ora che il primo mezzo secolo della sua creatura si è aperta con l’inaugurazione di un parco d’arte che ha trovato spazio proprio in quella grande area verde che aveva voluto ricavare attorno alla sua azienda, fondata e portata avanti con fatica e sacrificio, conquistando successi tappa dopo tappa, pedalando senza mai stancarsi sempre in salita, come può essere in salita la strada che dalla Calabria conduce ai salotti buoni dell’editoria nazionale, e contribuendo a diffondere, in un Paese legato a un clima culturale completamente diverso, le idee e i pensatori liberali.

Per questa ragione “Cinquant’anni di idee libere” è il leitmotiv che ha accompagnato il primo momento di una serie di iniziative volte a celebrare i primi 50 anni di Rubbettino e guiderà anche tutti gli altri eventi che seguiranno.

Oltre al parco di arte contemporanea, “Carta” è anche una collana editoriale di volumi che approfondisce il lavoro degli artisti ospitati; per ognuno di essi verranno realizzati una monografia e un taccuino che racconta il processo di elaborazione delle opere.

*Mary Attento, giornalista