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Il vampiro tra leggenda e cinema

Il vampiro è una figura mitologica-folkloristica presente in moltissime culture, che da sempre esercita un fascino magnetico sugli uomini di tutti i tempi in virtù dell’alone di mistero e sensualità che lo circonda.

Il prototipo del vampiro, o meglio della vampira, è Lilitou, terribile spettro notturno già menzionato dalla dottrina rabbinica dal profeta Isaia come Lilith. Dall’ebraico “laila”, che vuol dire “notte”, Lilith è per questo spesso raffigurata sotto forma di uccello rapace o altro animale notturno.

Lilith incarnazione della lussuria e della lascivia, entra prepotentemente nell’immaginario religioso-mitologico ebraico attraverso il mondo mesopotamico, patria della demonologia.

Lilith assumerà le fattezze di un diavolo del genere “succubus”, cioè con fattezze espressamente femminili e malevole, capace di assorbire energia vitale, in un rovesciamento del femminino generatore di vita.

Prototipo del vampiro per antonomasia, a lei fanno seguito l’Empusa greca, la Lamia latina e la stryx medievale, che si nutrono di seme e sangue, simboli dell’energia vitale.

Ed è proprio sull’ambivalenza simbolica del sangue, ad un tempo espressione di vitalità e passione ma anche di morte e dannazione, che ha origine anche la stessa etimologia della parola “nosferatu”, assimilabile al greco “nosophoros”, cioè portatore di malattia.

Per gli Ebrei il sangue costituisce un tabù ed il Capitolo 17 del Libro del Levitico fissa le regole sulla purità e impurità inerenti il sangue, sottoscrivendo il divieto assoluto di mangiarne. 

Del resto ancora oggi tali regole alimentari sono strettamente osservate nella Kasherut, da cui deriva il cibo kasher (o kosher). 

Con l’avvento del Cristianesimo, invece, avviene uno stravolgimento delle regole precedentemente dettate: il sangue diviene per il fedele nutrimento dell’anima, sigillo indissolubile nel patto della Nuova Alleanza che Cristo sottoscrive con l’umanità. 

Il pellicano è assunto quale animale-emblema delle prime comunità cristiane in quanto, pur di nutrire i suoi piccoli, compie il gesto estremo di beccarsi fino a sanguinare nell’offerta estrema di sé come cibo.

Dal punto di vista cinematografico i vampiri hanno catalizzato l’attenzione di registi e spettatori, conoscendo una nuova fama già negli anni 80-90.

Celebri furono i vampiri rock di Joel Schumacher in “Lost Boys”, capitanati da un giovanissimo e platinato Kiefer Sutherland, e la cacciatrice “Buffy l’ammazzavampiri”, che raggiunse l’apice con la realizzazione del teen-cult televisivo, appuntamento imperdibile per i ragazzini millenial.

Con l’avvento del 2000 un nuovo capitolo vampiresco vedeva (paradossalmente, visto che i vampiri la temono!) la luce.

 “Underworld” è la punta di diamante di un genere che diventa un kolossal.

Il film diretto da Len Wiseman, vanta un’eredità di alto lignaggio, poiché si nutre (è il caso di dirlo!) di suggestioni e spunti tratti dal gioco di ruolo da tavola “Vampire: la Masquerade” (per le varie razze di vampiro) sviluppato da White Wolf. 

Grande importanza ha avuto lo sceneggiatore, attore e fumettista Kevin Grevioux che ha creato questi novelli “Romeo e Giulietta” in salsa Lycan. Si perché questa volta la guerra è tra lupi mannari (lycan) e vampiri. La colonna sonora è di Paul Haslinger dei Tanger Dream. Interessante è che nello stesso decennio sia uscita anche la saga di “Twilight” con lo stesso scontro tra vampiri e licantropi, dai toni decisamente più dandy e meno cupi.

Underworld ha ripreso molto dal film Matrix, mixandolo con i cult anni 80/90 di vampiri: “Intervista col vampiro” e “Dracula di Bram Stocker” e “Il buio si avvicina” (sempre con la colonna sonora dei Tanger Dream). Il tutto si regge su un sottile equilibrio, dalla storia d’amore appassionante, alle scenografie (di Patrick Tatopoulos) magnificamente gotiche ed esoteriche (l’ambientazione di Praga aiuta molto!), ai costumi fetish (debitori del look dei supplizianti di “Hellraiser”), fino alla direzione plumbea della fotografia e naturalmente le musiche industrial ed elettroniche di Haslinger, che passerà il testimone nel seguito “Underworld evolution” a Marco Beltrami (Hellboy). L’equilibrio di questo film sta nella sovrannaturale compostezza inglese dei vampiri, contrapposta alla brutale e rozza violenza dei Lycan. Il regista Wiseman ha poi sposato la protagonista scippandola al Lycan Sheen, che poi porterà la sua carica ultraterrena in “Twilight” questa volta nei panni del vampiro italiano Aro. Insomma con Underworld (e i film di vampiri) ci troviamo a metà tra il sogno e la veglia accompagnati dalle musiche dell’ex Tangerin Dream (Hasinger) che con il suo stile tecno/noir ci trascina in vortice d’amore e guerra.

*Jean-Pierre Colella, docente

*Nicoletta Romanelli, docente