I cieli più belli d’Italia
L’ecoturismo astronomico come nuova forma di turismo responsabile e sostenibile
La ‘volta blu’ sopra di noi è da sempre luogo di mistero e di attrazione, di fascino e di interesse. La ricerca dell’altrove è connaturata all’essere umano e antico è il legame dell’uomo con la volta celeste che, fin dalle origini, è stata oggetto di contemplazione e comprensione. Per migliaia di generazioni, i nostri antenati hanno scrutato corpi celesti e fenomeni astronomici.
Nella storia dell’umanità il modo e la consapevolezza di osservare il cielo è cambiato nel corso dei secoli e oggi gli astronomi ci informano che sappiamo appena l’1% sull’universo e sulle stelle; dunque, abbiamo ancora una lunghissima strada da percorrere e da esplorare.
«Ciò che è in basso è come ciò che è in alto» è una legge universale (la legge di analogia, conosciuta anche come legge di corrispondenza), attribuita al leggendario maestro di sapienza di età preclassica Ermete Trismegisto. Parole che ‘risentiremo’ più tardi: «Come in cielo, così in terra» (Cristo in Mt 6,10); e che ritroviamo come slogan “Siamo Cielo e Terra” di Astronomitaly, il primo progetto di sviluppo del Turismo Astronomico in Italia come nuova forma di turismo responsabile e sostenibile, che rispetti la natura e tuteli il patrimonio celeste. Fondato da Fabrizio Marra con l’obiettivo di identificare e valorizzare i luoghi della nostra Penisola con una bassa percentuale di inquinamento luminoso al fine di poter ammirare una volta stellata di qualità, Astronomitaly ha ideato la Certificazione “I cieli più belli d’Italia”, fornendo una mappa delle migliori destinazioni per osservare le stelle e le esperienze di viaggio per scoprire l’universo. È un Marchio che individua i migliori siti in cui indagare il cosmo e presso cui è possibile usufruire di servizi dedicati all’Astroturismo.
A un paesaggio naturale incontaminato, Brindavan Country House, antico casolare nei Monti Reatini, ha aggiunto anche il riconoscimento di un poetico cielo stellato: è da poco entrato nella Rete del Turismo Astronomico, essendo stato certificato tra “I cieli più belli d’Italia-Gold” (il massimo della qualificazione).
Nel Comune trentino di Ossana, nella Val di Sole, sono state individuate due località ideali per l’osservazione: la località Valpiana e il Rifugio Malga del Doss per la vista impareggiabile sulla Via Lattea.
L’Astrovillaggio Sternendorf Südtirol, nel Trentino Alto Adige a Collepietra, in provincia di Bolzano, è il primo AstroVillaggio d’Europa certificato fra “I cieli più belli d’Italia” ed è dotato di Osservatorio, Planetario, Meridiana, Sentiero dei pianeti e tanto altro nella magnifica cornice della Val d’Ega. È una porta aperta sull’Universo.
“Sito UNESCO connesso al cielo”, la Terrazza delle Stelle, a 1500 metri di quota sul Monte Bondone, è il luogo ideale per osservare la volta celeste grazie alla sua posizione strategica, lontana dalle luci e dallo smog della città. Ha conquistato un riconoscimento internazionale, l’inserimento nel registro mondiale dei “Places connected to the Sky”, progetto per evidenziare l’astronomia quale parte significativa del patrimonio culturale e naturale, istituito nel 2019 dall’Unione Astronomica internazionale in collaborazione con UNESCO per promuovere i luoghi legati all’astronomia, sia locali che globali. Ma è dal 2001 che il Muse, Museo delle Scienze di Trento, offre esperienze di osservazione astronomica, eventi e passeggiate spaziali per “un fantastico viaggio alla scoperta della volta celeste”.
La Toscana offre ben cinque località perfette per le osservazioni stellari. Si parte da Poggio della Rocca, in Val d’Orcia, poi si va vicino Livorno dove a Riotorto troviamo la Tenuta Santa Trice. In provincia di Siena c’è il Belmond Castello di Casole, a Casole D’Elsa; è a Capalbio invece, vicino Grosseto, l’Azienda Agricola Il Ponte. Il tour toscano si conclude poi con il Resort Tenuta delle Ripalte sull’Isola d’Elba. Ricchissima è poi anche l’offerta che mette a disposizione l’Umbria, con le sue quattro mete da visitare. La prima è il Castello di Petroia a Gubbio, poi il Parco Laghi e il Castello di Titignano entrambi nella fiabesca Orvieto e infine l’Agriturismo San Lorenzo della Rabatta a Cenerente, in provincia di Perugia.
Oltre al Brindavan Country House, il Lazio ci regala 5 luoghi ideali per osservare il firmamento. La provincia più a Nord, Viterbo, offre Il Torrino del Povile in Teverina; a Tolfa invece c’è il Casale Natura e Cavallo, mentre a Monte San Giovanni in Sabina – vicino Rieti – troviamo il Tancia Hostel House e sempre nella stessa zona c’è il Borgo di Labro. Infine a Latina possiamo visitare l’Antico Borgo di Rocca Massima.
L’Abruzzo entra in classifica con due siti, entrambi in provincia di Teramo: l’Agriturismo Lo Scoiattolo sul Gran Sasso a Montorio al Vomano e il Rifugio Prato Selva sul Gran Sasso a Fano Adriano.
In Sicilia, a Ustica, abbiamo la vista eccezionale offerta dall’Hotel Punta Spalmatore, mentre a San Vito Lo Capo c’è Villa Sauci. Nell’altra isola maggiore, la Sardegna, troviamo Casa Mia, Casa Giunco, Casa Morgana e Casa Calypso sull’isola di San Pietro; l’Hotel Pullman Timi Ama a Villasimius, in provincia di Cagliari.
La mappa dei cieli stellati più belli è un’interessante guida, basata su cognizioni scientifiche, per le migliaia le persone che vogliono ammirare il cielo e imparare a conoscerlo, ‘prendere confidenza’ con l’universo e cimentarsi in esperienze di osservazione astronomica, e rappresenta l’impegno concreto allo sviluppo dell’eco-turismo astronomico, un modo per avvicinare le persone all’esplorazione e allo studio dello spazio, alla scienza e alla bellezza dell’astronomia, al di là dei Planetari.
Siccome l’astronomia studia l’universo, studiare lo spazio sensibilizza alla sostenibilità ambientale, perché la casa del nostro pianeta Terra è l’universo.
Significativa la definizione di astroturismo data da John Barentine dell’International Dark-Sky Association (IDA): «qualsiasi tipo di turismo che coinvolge il cielo notturno o la visita di strutture legate all’astronomia come gli osservatori, e che combina questo con un più ampio senso di ecoturismo in cui l’interazione con la natura fa parte dell’esperienza del visitatore».
*Mary Attento, giornalista