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Gli ambienti ludico-metafisici, di Maria Carmen Salis

L’artista Maria Carmen Salis provvede a stesure compatte e decise, “giocate” nella misura di un equilibrio sentito e sostenuto.

Gli scenari ambientali propongono visioni ludico-metafisiche, interessanti e intriganti.

Nei suoi passaggi figurativi, mai abbreviati, s’avverte la sospensione del tempo e trapela un virtuosismo, da esercizio quotidiano, che detta pause e le cromie sature sagomano case, alberi, animali, persone, cieli e lune.

L’elaborazione pittorica è circostanziata con tratti precisi e determinati, nonché supportata e suffragata da campi cromatici ben bilanciati e calibrati e, così, la dimensione raggiunta conforta visioni e piani trascendenti.

È difficile fare pittura, oggi?

Difficile? 

Sotto certi aspetti, sì. 

Ma cosa non lo è? 

Bisogna credere fino in fondo in quello che fai e avere la passione che non ti fa abbandonare i tuoi progetti anche quando sembrano complicati. 

Oggi il mondo dell’arte è in continua evoluzione, è ricco di novità e di proposte e la pittura ha mille variabili.  

In questa situazione così fluida proporre la vera pittura, intesa come mestiere, è difficile. 

Io sostengo sempre di non essere un’artista, ma una pittrice. 

Nel mio lavoro ho sempre fatto ricerca pittorica, non amo l’improvvisazione e credo, fermamente, che la conoscenza tecnica abbia un’importanza fondamentale. 

Intendo come conoscenza pittorica lo studio del disegno, del colore, della composizione e tanto altro. 

Non avrò mai abbastanza di questo costante studio, e non ci sarà mai una fine. Credo che la ricerca continua porti anche a nuovi stimoli e nuove espressioni, forse anche mai considerate. 

Finché rimarrà in me la curiosità di esplorare e finché ne avrò forza continuerò nel mio dipingere e chissà … andrò fino a dove essa mi vorrà portare. 

Vuoi trasferirti a Roma o a Milano?

No, non intendo trasferirmi. 

Sono per lo più una solitaria e amo lavorare nella quiete e nel silenzio della mia casa-studio. 

Non lascerei mai la mia Sardegna, il luogo in cui sono nata, e dove vivo. 

Ho bisogno dei suoi silenzi, delle sue giornate assolate e abbaglianti, dei suoi colori intensi, dei venti che modellano la natura e la terra stessa. 

E’ un sentimento forte, quello che mi lega alla mia terra, e avendo già provato il distacco in passato, so già che la nostalgia dominerebbe sulla mia vita. Preferisco di no, grazie. 

Ciò non vuol dire che le città di Milano e Roma, bellissime e ricche di cultura, ma caotiche e rumorose, siano da escludere. 

Anzi, le frequenterei per brevi periodi legati al lavoro, ma viverci? 

Uhmm … no …

Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024?

Progetti? 

Ne ho in mente tanti. 

Credo che un anno non basti. 

Certamente, vorrei continuare a dipingere con la stessa passione ed energia che mi hanno sempre spinta nella vita. 

Poi, vorrei far conoscere e storicizzare il mio lavoro a livello nazionale e internazionale. 

Ho un desiderio grande: prima di lasciare questa splendida terra vorrei esporre a Londra e New York … sto chiedendo troppo?  

La stampa ti ha seguito, ultimamente?

Riviste di settore si sono interessate alla mia pittura. 

Ho ottenuto interessanti pubblicazioni in numerosi cataloghi d’arte. 

Proposte? 

Ne ho ricevute tante, che per la maggior parte rifiuto, perché troppo esose. Non ho invece mai ricevuto richieste dalla stampa intesa come stampa libera.

Hai Partecipato a Fiere d’Arte?

Sì, tempo addietro. 

Anche in quel caso la questione economica non è secondaria, e se devi vivere preferisci dire di no. 

Per partecipare alle fiere hai bisogno di tempo da dedicare, bisogna seguire passo passo tutto il lavoro che c’è dietro; le spese sono tante e se non hai qualcuno che ti segue e sostiene il tuo operato è meglio non provarci. 

Sono, comunque, consapevole che le Fiere d’Arte sono un possibile trampolino di lancio per farti conoscere. 

Anche in questo caso vorrei vedere il futuro cosa potrebbe offrire.

Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?

Su questa domanda si può discutere all’infinito. 

Se l’arte andrà avanti su altri canoni e codici? 

Ma lo sta già facendo! 

Dal Novecento in poi fino ai nostri giorni, l’arte ha proposto continuamente nuovi canoni e codici legati a nuove forme espressive. 

Presumo lo farà ancora: sta nell’evoluzione stessa dell’uomo, della società e nel suo legame con il mondo, di cui l’arte a suo modo, è specchio. 

Vecchi e nuovi canoni, codici in continuo mutamento vengono sempre proposti, che siano comprensibili e di facile lettura per la massa o confinati entro ambiti ristretti di fruitori o collezionisti d’arte, essi sono il fulcro centrale nella ricerca di nuove espressività comunicative. 

E’ assodato poi che il mercato dell’arte contemporanea va alla ricerca di novità da proporre per catalizzare l’attenzione su questo o quell’artista, anche provocando reazioni diverse in chi ne fruisce. 

Che il risultato sia bello o brutto per chi ne fruisce, poco importa. 

Ciò che conta è che sappia esprimere con efficacia la visione contemporanea della realtà.

*Maurizio Vitiello, critico d’arte e sociologo