“Europa” La grande incompiuta
Da Gaetano Martino ad Angela Merkel, per rifondare l’Europa
Il secondo conflitto mondiale suggerì alle potenze di allora di iniziare un dialogo europeo per evitare altre guerre e cominciare a pensare ad una Europa unita. L’idea nasce a Messina con Gaetano Martino all’epoca Ministro degli Esteri, il quale organizzò a casa sua dal 1° al 3 giugno del 1955, un meeting con i ministri degli esteri della CECA “Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio”. A Messina matura l’idea di una Europa unita, infatti in meno di due anni si firmano i trattati di Roma, con il ministro Martino a guidare la delegazione italiana. Oggi la corsa verso l’Europa unita si è fermata inesorabilmente all’Euro e all’apertura dei confini, conquiste importanti ma bisogna andare avanti, l’uscita del Regno Unito ha fatto suonare il primo campanello d’allarme.
La burocrazia a Bruxelles vuole l’Europa unita o meglio una Europa federale? Oppure si è adagiata e non ha più le forze per muoversi e centrare altri obiettivi. Non si sente più parlare di Europa federata, questo è gravissimo perché se vogliamo competere con gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, dobbiamo unirci per affrontare al meglio le sfide. Nel panorama europeo, non si intravedono statisti capaci di condurre l’Europa a completare la sua reale unione, una figura importante potrebbe essere il cancelliere tedesco Angela Merkel, che dopo tre eccellenti lustri alla guida della Germania, si appresta a lasciare il suo incarico.
Dopo il disastro della pandemia, la Merkel potrebbe essere il nuovo Martino e vestire l’abito di abile tessitrice, per rifondare l’Europa, forte del suo prestigio e della sua figura di statista, che ha portato stabilità e benessere alla Germania. Una nuova costituente, dopo questa guerra pandemica servirebbe a completare una Europa federale e rilanciarla, ma gli Stati sono pronti a fare un passo indietro e perdere potere?
In questo momento si predica bene e si razzola male, basti notare la concessione della “Legion d’Onore” al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, una mossa di Emmanuel Macron, che punta a sostituirsi all’eterna rivale Italia, nei rapporti commerciali con l’Egitto. Una nota volutamente stonata in un momento particolare per il nostro paese, che sta intensificando le azioni della magistratura per risolvere il caso Regeni, l’universitario torturato e ucciso in Egitto. Non si capisce come mai il corpo di Giulio Regeni sia stato trovato il 3 febbraio 2016, qualche ora prima del ricevimento ufficiale all’ambasciata Italiana al Cairo, che doveva fare incontrare l’imprenditoria italiana con i vertici egiziani. Il ritrovamento del corpo di Regeni non è stato voluto dagli egiziani, ma è facile ipotizzare l’intervento dei servizi di un altro paese, nostro concorrente che aveva tutto l’interesse a minare e far saltare il meeting all’ambasciata italiana.
Sono tanti i motivi per fare crescere l’Europa quella vera e unita, con i pieni poteri concessi ai ministeri più importanti, come: Tesoro, Economia, Difesa, Esteri, Sicurezza e Lavori Pubblici, tutto il resto lo potrebbero gestire i vari stati federati con governatori e assessori. L’enorme cambiamento porterebbe ad avere governi stabili, pronti ad operare con prospettive globali di grande impatto e con un enorme risparmio di risorse, da dirottate verso la crescita economica. Basti pensare al grande risparmio che si avrebbe, con un esercito europeo, oppure con una sola polizia federale.
Ma chi vuole una Europa così forte? Forse in questo momento storico lo vuole soltanto la gente comune e nessuno degli attuali politici nazionali ed europei. Tutti sono pronti a parlare di Europa, ma nei fatti tengono saldo il potere, per interessi nazionali ma anche personali e per una miopia politica, che in questi anni si è aggravata.
*Domenico Interdonato, giornalista