VerbumPress

Dieci anni di BenEssere: «Il centro di interesse è il lettore»

Verbum Press intervista Giuseppe Altamore, fondatore e direttore del mensile, che punta non solo alla manutenzione del corpo ma anche all’anima

Da anni si occupa di acqua in tutti i suoi aspetti, tanto che nel ‘sottotitolo’ del suo sito giuseppealtamore.it si chiede “Che cosa nasconde la limpidezza dell’acqua?” Per accertarsene, lo stimato giornalista e saggista ha pubblicato numerosi volumi sull’argomento, ma i suoi interessi spaziano anche in altri ambiti, dalle tematiche politico-economiche al dialogo ebraico-cristiano. Laureato in sociologia e antropologia e appassionato di storia e teologia, Giuseppe Altamore dopo una lunga gavetta è approdato a Famiglia Cristiana, dove si è occupato prevalentemente di economia, di consumi, di sicurezza alimentare, di salute. Ora è direttore responsabile di BenEssere, la salute con l’anima, mensile del Gruppo Editoriale San Paolo di cui Altamore è stato anche fondatore nel 2013, con l’intento di fornire uno strumento editoriale utile per vivere in modo sano, con se stessi e con gli altri, visto che la scienza stessa offre continue conferme sul profondo legame che unisce la salute dell’anima a quella del corpo.

Inchieste, approfondimenti, curiosità per prendersi cura del corpo e della mente. Ogni numero di BenEssere ha interviste a luminari su salute e prevenzione, unite a servizi con personaggi famosi; ampio spazio è dedicato al cibo e alla corretta alimentazione, al rapporto ecosostenibile con l’ambiente, agli stili di vita, al fitness e alla cura del corpo. Ci sono rubriche concepite come guida ai servizi e ai diritti, al connubio tra psicologia e spiritualità per affrontare argomenti legati alle relazioni interpersonali e al rapporto con il divino; infine spunti per il tempo libero, con itinerari alla scoperta dei percorsi dello spirito, gli appuntamenti culturali ed enogastronomici.

In occasione del decennale della testata, abbiamo intervistato Giuseppe Altamore perché è riuscito a farne una rivista di benessere fra le più diffuse in edicola.

Lei è il direttore di BenEssere, la salute con l’anima”, un progetto ricco di contenuti che quest’anno ha compiuto 10 anni. Tirando le somme del primo decennio, cosa ne vien fuori? In questi dieci anni è cambiato il mondo. L’editoria è stata completamente stravolta. Impegnarsi a portate avanti una rivista cartacea è un’impresa molto ardua. Noi abbiamo una comunità di lettori fedelissimi, molti dei quali abbonati da anni che ci seguono con assiduità, ci scrivono, ci chiedono consigli e si sentono in qualche modo confortati dalla nostra presenza. BenEssere è un mensile di servizio che offre contenuti seri e affidabili sul piano scientifico. E i lettori percepiscono che siamo dalla loro parte senza occhieggiare agli inserzionisti  della pubblicità che cercano sempre di orientare le scelte e perfino le coscienze dei lettori. BenEssere è un mensile solido che resiste in un mare in tempesta, grazie al rapporto speciale che si è creato da sempre con la comunità dei lettori. 

È un grande traguardo in un’epoca in cui le testate cartacee vivono una crisi mai vista. Qual è il suo segreto, essendo stato tra l’altro il fondatore di BenEssere? Intanto BenEssere fa parte del Gruppo Editoriale San Paolo, che ha una missione speciale. Noi non siamo venditori di giornali che puntano al gossip e a soddisfare le pressioni degli inserzionisti pubblicando articoli con contenuti prevalentemente commerciali e ingannevoli. Da sempre i Periodici San Paolo vivono esclusivamente per i lettori e grazie al loro contributo economico. BenEssere si inserisce in questa tradizione che spero non sarà mai tradita: il centro di interesse è il lettore. Noi abbiamo sempre onorato un patto con chi ci legge e non abbiamo mai tradito.

Cosa è per lei il BenEssere, ossia qual è la “direzione” che dà ai suoi lettori? Essendo il pubblico dei lettori al centro dei nostri interessi, abbiamo fin dall’inizio ascoltato e seguito i suggerimenti e le critiche di chi ci legge e che ci hanno aiutato a realizzare una rivista come le migliaia di donne e di uomini che ci seguono la desiderano. Un mensile che mira a costruire giorno dopo giorno un vero benessere che non punti solo alla manutenzione del corpo ma anche all’anima, come recita il sottotitolo vicino alla nostra testata. Da questo punto di vista siamo unici nel panorama editoriale. Oltre a giornalisti, collaboratori, alcuni articoli e/o sezioni del mensile sono affidati ad esperti e specialisti; chi sono attualmente i più assidui? Abbiamo un gruppo di esperti molto qualificati. Tra questi vorrei ricordare lo scienziato farmacologo Silvio Garattini, il noto geriatra Marco Trabucchi, la sessuologa Alessandra Graziottin, lo scrittore e psichiatra Luigi Ballerini. Senza trascurare la presenza di monsignor Vincenzo Paglia e del cardinale Edoardo Menichelli per gli aspetti più spirituali. Quali sono i contenuti che interessano maggiormente? Sicuramente i temi legati alla salute. Abbiamo una sorta di sportello, “Scusi dottore”, che riceve ogni giorno diversi quesiti. Noi rispondiamo sempre a tutti e poi dedichiamo più spazio agli argomenti di largo interesse. I nostri articoli sono sempre visionati dai vari esperti, tanto è vero che sono poi firmati anche da loro oltre che dal giornalista. Lei è anche autore di diverse pubblicazioni, molte delle quali (ben 4! I predoni dell’acqua. Acquedotti, rubinetti, bottiglie: chi guadagna e chi perde; Qualcuno vuol darcela a bere. Acqua minerale, uno scandalo sommerso; Acqua S.p.A.; L’acqua nella storia) dedicate al tema quantomai attuale dell’acqua: utilizzo, carenza, speculazione… Perché proprio l’acqua? Da cosa nasce questo interesse precipuo? Per la verità negli ultimi anni ho dedicato ben quattro libri [Dalla stessa radice. Ebrei e cristiani, un dialogo intrareligioso; Auschwitz non vi avrà. Una famiglia di ebrei italiani in fuga dalla persecuzione nazifascista; Convoglio 53. La vera storia di Jean Khaieté scampato alla deportazione; Chi ha ucciso Gesù? Dall’antigiudaismo religioso all’antisemitismo. La vera storia, ndr] anche al tema dell’antisemitismo e alla Shoah con testimonianze di sopravvissuti allo sterminio nei campi di concentramento nazisti. Tornando all’acqua, è un argomento estremamente affascinante e multidisciplinare. Parlare di acqua significa approfondire la conoscenza teologica, scientifica, filosofica, storica… Oggi poi le risorse idriche sono al centro di una crisi che è sempre più legata alla questione climatica. Le sue radici sono siciliane, anche se da anni vive a Milano. Cosa le è rimasto dentro della Sicilia? Se chiudo gli occhi, il mio paesaggio interiore profuma di stoppie aride e vedo le bionde colline che si stendono a perdita d’occhio in un paesaggio “irredimibile”, come dice Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo Gattopardo. Con la mia terra d’origine ho un rapporto controverso, spesso di amore-odio. Comunque sono orgoglioso di essere siciliano.  

*Mary Attento, giornalista