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Dante e le sfide dell’Umanesimo digitale

I progressi dell’informatica Umanistica sono alla portata di tutti e numerose sono state le iniziative per i 700 anni dalla morte di Dante

L’era digitale ha modificato in profondità le modalità di elaborazione e conservazione del patrimonio storico e della trasmissione del sapere. Non è più possibile tramandare La Divina Commedia e la vita di Dante senza utilizzare i digital media. L’Informatica umanistica è un campo di studi, di ricerca, d’insegnamento che tratta i contenuti culturali con strumenti computazionali ed è una disciplina che ha subito uno sviluppo rapidissimo e continua a evolversi e ad ampliarsi. I primi progetti di “contaminazione” tra informatica e studi umanistici risalgono alla fine della seconda guerra mondiale, ma è con la crescita dell’importanza della rete come spazio di comunicazione pubblica, e con la trasformazione dei computer in oggetti multimediali portatili, che si è passati alla costruzione di programmi capaci di far dialogare non solo informatica, scienze umane e comunicazione, ma di creare nuove forme di sapere, mescolando i confini tra arte e scienza. Numerosi progetti pubblici e privati utilizzano ormai piattaforme web, motori di ricerca semantici e multilingue, sistemi di text mining, per rendere fruibili archivi, biblioteche, musei e ogni tipo di “collezione” di contenuti culturali. Dante Alighieri non poteva sfuggire a quest’approccio e l’informatica digitale ha catturato e ampliato la potenza dell’opera dantesca. Si è partiti innanzitutto, con la digitalizzazione e l’immissione in rete dei temi relativi al sommo poeta. I primi tentativi di sviluppo di una biblioteca digitale delle opere di Dante Alighieri risalgono agli anni Ottanta del Novecento con due grandi progetti del professor Robert Hollander dell’Università di Princeton: il Dartmouth Dante Project e il Princeton Dante Project. Gli anni Novanta hanno visto un moltiplicarsi di siti web dedicati a Dante, tra i quali vale la pena di ricordare il Digital Dante, creato da Jennifer Hogan della Columbia University nel 1994, e The World of Dante, fondato da Deborah Parker della University of Virginia nel 1996. Questi primi approcci consistevano nella riproduzione dei testi danteschi, spesso con traduzione inglese, e di alcuni commenti, cui si aggiungevano documenti multimediali quali immagini, video, audio-letture dei testi, mappe, timeline, nel tentativo di realizzare portali onnicomprensivi. È il caso, ad esempio, di Danteworlds dell’University of Texas at Austin del 2003, o di Dante Online della Società Dantesca Italiana del 2000, studi che hanno fatto maturare la consapevolezza della necessità di adottare formati standard per la rappresentazione dell’informazione in una biblioteca digitale, e ciò ha portato allo sviluppo di progetti sempre più complessi che hanno mirato, afferma Daniele Melillo nel suo studio intitolato Gli strumenti informatici per lo studio di Dante Prospettive di sviluppo e integrazione, a risolvere la frammentazione, il mancato aggiornamento e la mancata disponibilità di open data e d’interconnessioni fra i dati. Nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il Baicr Cultura della Relazione con il patrocinio e sostegno del Comitato nazionale per la celebrazione e del Ministero della Cultura, ha realizzato il programma: Dante Alighieri: tracce digitali nel percorso della conoscenza, in collaborazione con INSOR – Istituto Nazionale di Sociologia Rurale e SYMBIOTIQA, startup innovativa nell’ambito della data analysis. L’obiettivo del programma è stato comprendere l’interesse manifestato nel mondo per la figura e le opere di Dante Alighieri attraverso l’impiego e lo sviluppo di soluzioni e metodologie digitali innovative unendo la dimensione artistica a quella delle tecnologie digitali, attraverso lo sviluppo d’infografiche e installazioni realizzate grazie alla raccolta e la successiva analisi di dati e informazioni nell’arco di un anno. Si è scoperto che la fama digitale della Divina Commedia presenta dei livelli di ricerca su Google medio alti e abbastanza costanti, con dei picchi negli ultimi due anni dovuti alle celebrazioni della sua nascita e della sua morte e al Il Dantedì. Nel nostro paese Dante è molto cercato sul web, in particolare nel centro sud Italia e nei luoghi connessi alla sua vita come la Toscana e Ravenna. L’Italia è nettamente il paese con più ricerche concernenti la Commedia, mentre il continente dove il testo originale è più cliccato è l’America meridionale. I principali paesi occidentali hanno dei volumi medio bassi e simili fra loro, scarsi per l’Asia e l’Africa, significativo l’interesse in Russia e Giappone. Per quanto riguarda gli argomenti associati a livello mondiale alla Divina Commedia, l’Inferno è in tutti i paesi, la principale ricerca correlata, mentre il Paradiso, il Purgatorio e i principali personaggi come Virgilio e Beatrice registrano un interesse minore. Molte le domande dai paesi esteri sul significato di alcuni termini in italiano, sulla data di pubblicazione delle opere e la lingua volgare. I canti più cercati sono: 13, 32 e 21 per l’ Inferno, mentre il 28 per il Paradiso. Un’altra iniziativa interessante è rappresentata dal sito Mapping Dante che ospita la prima mappa digitale interattiva con i luoghi citati nella Divina Commedia, attraverso cui gli utenti sono in grado di visualizzare e ordinare le località per esplorare le connessioni tra il testo e la geografia di Dante. Come esperimento di geo-critica e mappatura letteraria, il progetto è stato inizialmente sviluppato dalla Price Lab for Digital Humanities presso l’Università della Pennsylvania e lanciato nel maggio del 2016, poi costantemente aggiornato con nuove funzionalità, materiali e risorse. 

Nella Commedia, la mescolanza di registri stilistici ha come primo effetto quello di generare immagini. Il registro realistico si serve della trasposizione della realtà mondana nella dimensione ultraterrena, convive con quello allegorico e s’innesta su una complessa stratificazione dei saperi chiamati in causa dall’opera dantesca tra filosofia, teologia, scienze naturali. Il Sommo Poeta costruisce un armamentario di espedienti retorici e linguistici in grado di descrivere mimica, gestualità dei personaggi, caratteri morfologici e topologici, colori, odori, temperature degli ambienti, abbonda di dettagli sulla flora e sulla fauna, sulle costellazioni, nonché sulle condizioni di luce, come il sorgere o il tramontare del sole, sugli agenti atmosferici, piogge, nebbie. In particolare, fa notare Alfonso Amendola, è nell’Inferno che le notazioni luministiche punteggiano il racconto poetico, caricano affettivamente le scene, creando ambienti simbolici e allegorici. Ogni cantica è caratterizzata da tonalità e sfumature di colore, per cui alla tenue e sfumata dei luoghi del Purgatorio si passa ai bagliori splendenti del Paradiso, mentre nell’Inferno le tinte rivelano la loro forte qualità metaforica. Il sovrabbondante materiale plastico-figurativo della Commedia ha ispirato nel corso dei millenni moltissimi artisti: dal XIV secolo in poi si è progressivamente costituito un vasto patrimonio iconografico d’ispirazione dantesca. Jean Pierre Barricelli parla in proposito di una foresta d’immagini che ha influenzato profondamente le arti visive: dall’illustrazione, alla pittura, alla scultura fino alla cinematografia, ai videogames, ai fumetti, alle installazioni multimediali. Le tavole di Gustav Dorè e Salvator Dalì, le produzioni cinematografiche dell’epoca del muto, i manga di Gō Nagai, questi ultimi riproposti dal 25 marzo al 30 aprile 2021 in una mostra digitale gratuita sul sito www.romics.it, accompagnata da un incontro da remoto con i curatori e Go Nagai in persona. Dante, ha sottolineato Amendola, popola le sue pagine di figure dall’intensa carica sensoriale, impiegate per guidare il lettore in una significazione che, da verbale, si fa eminentemente verbo-visiva, ” insieme di visione e visionarietà”. E’ evidente la sua capacità di creare un’attenta scenografia del racconto, attraverso diversi stratagemmi narrativi come il flashback o l’analessi, la suspense, le panoramiche, le dissolvenze, gli effetti sonori, gli effetti di montaggio audio visivo che ne fanno un autore cinematografico a tutti gli effetti. 

I progressi dell’informatica Umanistica sono alla portata di tutti e numerose sono state le iniziative proposte per i 700 anni dalla morte che hanno puntato sulla possibilità di aumentare la percezione sensoriale del viaggio dantesco.  S’intitola “Sulle tracce di Dante” l’iniziativa organizzata da Unicoop Firenze e dal Museo Casa di Dante, la scorsa estate , con l’obiettivo di avvicinare soprattutto i più giovani, grazie a  ana vera e propria “caccia al tesoro” per le strade fiorentine. Sui muri del capoluogo toscano sono stati resi visibili sette paesaggi della Divina Commedia illustrati da Marco D’Ambrosio in arte Makkox. Grazie a un’App, scaricabile gratuitamente sullo smartphone, è possibile accedere a contenuti digitali declamati dalla voce di Francesco Pannofino, attore e doppiatore, e spiegati dal medievalista Franco Cardini e dal presidente dell’Accademia della Crusca Franco Marazzini. Inoltre è stato prodotto un cortometraggio in realtà virtuale 3D della durata di circa 7 minuti dal titolo “La Divina Commedia VR: l’Inferno, un viaggio immersivo”, che permette di immergersi completamente nell’Inferno dantesco. Una volta indossato il visore, lo spettatore sperimenta in prima persona la selva oscura, le lingue di fuoco e i gironi dei condannati. La dimensione visiva è accompagnata da quella sonora, con un’attenzione particolare al sound design, all’architettura del suono, perfettamente coerente con le invenzioni dantesche. Dante, infatti, nella Divina Commedia, si sofferma più volte sulle voci, sui rumori, sulle suggestioni acustiche che percorrono il mondo Ultraterreno. Un’altra proposta affascinate è quella promossa dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, dal Comune di Firenze, l’Opera di Santa Croce e il Felice Limosani Studio. Dante. Il Poeta Eterno è un progetto site specific. Nella Cappella Pazzi Felice Limosani ha creato un nuovo linguaggio facendo dialogare la sua opera, con lo spazio architettonico del Brunelleschi, con l’arte e con la musica corale, scritta attraverso la ricerca e la trasposizione di spartiti religiosi medioevali. Attraverso la digitalizzazione delle 135 tavole illustrate da Gustave Doré che si susseguono in un continuum, La Commedia diventa “un libro vivente”. Le incisioni sono state digitalizzate in altissima risoluzione e trattate con un re-work artistico che aumenta la superficie delle immagini di due terzi e la percezione delle scene. La proporzione originaria verticale è portata a una larghezza orizzontale rendendo le immagini adatte ai nuovi libri fruibili su schermi, computer, tablet e applicativi di realtà aumentata e virtuale.

Per celebrare Dante non poteva mancare un’iniziativa stellare. Nella Commedia i riferimenti astronomici crescono via via di numero e d’importanza, servono per scandire il tempo e, tra tutti, prevalgono le stelle che concludono le tre cantiche: per l’Inferno “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, per il Purgatorio “puro e disposto a salire le stelle” e per il Paradiso “l’amor che move il sole e l’altre stelle”.  Da un’idea di Giorgio Armaroli, fondatore della Scripta Maneant, La Commedia, alle 10:55 italiane del 5 ottobre, è stata lanciata nello spazio durante la missione ISS-Expedition 66. In collaborazione con l’agenzia italiana Human Space Services, che si occupa di progetti di space economy, i versi danteschi sono stati trascritti in uno speciale foglio fatto di titanio e oro, ideato per resistere a temperature estreme e alle elevate escursioni termiche. L’edizione numero “zero” è salita a bordo della navetta Soyuz Ms 19 partita per una missione nello spazio dal cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan e sarà lasciata nello Spazio aperto quale testimonianza della Vita e della Cultura del Pianeta Terra. Sul retro, i nomi dei sostenitori del progetto Astra Maneant¸ Dante tra le stelle. Si tratta di un foglio ripiegato in quattro, abbastanza piccolo da trovare spazio nelle tasche della tuta dell’astronauta che uscirà dalla stazione internazionale. Un millimetro di spessore, 21 centimetri di altezza per 14,85 di larghezza (che quando si apre in lungo diventa di 84 centimetri), font Helvetica corpo 1,1, interlinea 1,136; leggibile, per noi umani con una lente d’ingrandimento e, speriamo, anche per gli abitanti dell’Universo. La copia gemella rientrerà con le firme dei cosmonauti, insieme all’attestato di autenticità della Human Space Services e alla documentazione fotografica della missione. Da essa sarà riprodotta l’edizione facsimile in 700 esemplari numerati e certificati, corredata dai commenti di Emilio Pasquini, Giuseppe Ledda e Giancarlo Benevolo e dai disegni di Federico Zuccari. Scripta Maneant e HSS faranno ancora di più; l’iniziativa ha, infatti, acceso l’interesse delle più importanti agenzie spaziali internazionali. La nuova intesa, in via di definizione, permetterà a Dante e alla Divina Commedia di diventare un vero e proprio corpo celeste con registrazione scientifica e il Dantesat custodirà per sempre la copia in supporto aureo. Una missione progettata in esclusiva mondiale che rappresenta per l’Italia un grande riconoscimento del suo patrimonio culturale quale simbolo di valori universali, per noi uomini moderni la consapevolezza che Arte e Tecnologia, insieme, possono svelare l’Universo.

(dagli atti del convegno Dante e noi/ Attualità dell’opera del sommo poeta, lunedì 4 ottobre 2021, in occasione delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri, organizzato dalla Federazione Unitaria Italiana Scrittori (FUIS), Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano, Napoli).

*Fiorella Franchini, giornalista