VerbumPress

Cultura scientifica e fantasia

Con la scomparsa di Piero Angela, oltre alla cultura scientifica se ne è andata anche una fetta della nostra fantasia

“Solo una crescente efficacia nello spiegare consente una crescente capacità di capire”. Così recita uno dei celebri aforismi del grande e compianto Piero Angela.

Si può affermare che questo principio abbia di fatto guidato tutta la sua straordinaria opera di divulgazione scientifica. Piero Angela arriva (non ce la sentiamo di scrivere al passato, troppo importante è stato il suo contributo per il mondo della cultura) a segno, cogliendo l’essenza stessa della didattica, in cui la relazione docente/discente viene veicolata, appunto, dalla capacità di “far innamorare” lo studente della disciplina, attraverso un paziente lavoro di semplificazione. 

Si badi bene, non di banalizzazione, né di svilimento dei contenuti ma di facilitazione degli apprendimenti al fine di rendere autonomo il discente nell’utilizzo critico delle informazioni acquisite per sviluppare un proprio pensiero analitico.

Di fatto è il dilemma eterno con il quale eserciti di docenti si trovano a dover combattere ogni giorno. La geniale intuizione di Piero Angela è stata la scelta di impiegare un mezzo solitamente associato all’infanzia, quale il cartone animato al servizio della scienza.

Ad oggi la difficoltà principale contro la quale molti docenti si trovano ad avere a che fare è la scarsa capacità di concentrazione degli alunni e questo comporta una riduzione dei tempi di attenzione e di conseguenza tutto ciò inficia la performance didattica.

Con l’ausilio cartone/scienza i ragazzi (ma non solo i ragazzi!) sono incuriositi dalla formula interattiva e creativa del supporto audio visivo.   

Con la scomparsa di Piero Angela, oltre alla cultura scientifica se ne è andata anche una fetta della nostra fantasia. In Quark le clip animate erano curate dagli artisti Guido Manuli e Bruno Bozzetto (quest’ultimo vincitore dell’orso d’oro di Berlino con il cortometraggio “Mister Tao”). Piero Angela apprezzava molto lo stile grafico e la cifra di essenzialità dei lavori di Bozzetto tanto da affidare all’artista una sorta di appuntamento fisso nel corso del famoso programma scientifico. Anche gli argomenti più complessi ed impegnativi trovavano nell’illustrazione puntuale ed efficace di Bozzetto una sintesi esplicativa tale da renderlo fruibile anche alla persona più digiuna di conoscenze scientifiche.

Infatti il metodo didattico che il programma adottava era basato sulla estrema immediatezza della trasmissione di nozioni complesse, e tutto ciò si rifletteva nella scelta dei disegni e delle scenografie dei cartoni animati, semplificati in modo da mantenere la qualità comunicativa della vivacità e della rapidità di fruizione. 

Da queste collaborazioni grafiche sono nati tanti libri come “Noi e la paura”, “Noi e la collera”, “Noi e la gelosia”, collane editoriali della Garzanti nate, appunto, con l’intento divulgativo di avvicinare chiunque alla scienza con semplicità e brio. 

Tornando a Guido Manuli, l’animatore ha curato le sigle anche di Raffaella Carrà, nello splendido programma Mediaset “Il principe azzurro” con l’accattivante canzone “Voglio tutto, soprattutto te”. Oltre con la Carrà, ha curato la sigla cartoon del telefilm “Don Tonino” con Andrea Roncato e Gigi Sammarchi e la regia (insieme a Nichetti) dell’indimenticabile “Volere volare” (alla colonna sonora troviamo Manuel De Sica, fratello maggiore di Christian De Sica). La sigla di Don Tonino, è quella della seconda stagione ambientata in un libro illustrato Pop Up dalle tematiche Horror. I protagonisti Gigi & Andrea si muovono in queste scenografie alla “Roger Rabbit” interagendo con i vari mostri. Manuli è famoso per le animazioni di “Jhonny Bassotto” con il mitico Lino Toffolo e “Portobello” programma di Enzo Tortora. Interessante la sigla del programma “Scacciapensieri”, dove il personaggio Stripy non riesce a pronunciare per intero il titolo del programma per via di una incontenibile risata (di Carlo Bonomi) riuscendo a strappare almeno un sorriso anche al più cinico e granitico nemico dei cartoni animati. Da notare che anche nella sigla di Don Tonino la risata contagiava una simpatica Monna Lisa. 

*Nicoletta Romanelli, docente

*Jean-Pierre Colella, docente