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Compie dieci anni la festa del libro e della lettura di Ostia

Il 13 marzo 2010 iniziava un’esperienza di volontariato culturale che avrebbe dato positivi e duraturi risultati nella vita sociale di un grande quartiere della periferia romana: la Festa del libro e della lettura di Ostia. La organizza tre volte l’anno l’Associazione culturale no-profit Clemente Riva che si propone di realizzare una serie di iniziative capaci di unire i valori della cultura con quelli della solidarietà, dando soprattutto incentivo alla lettura e alla libera circolazione dei libri, considerati  strumenti essenziali di promozione umana e sociale, oltre che di crescita culturale. Un ideale, questo, che fa sua l’eredità spirituale del vescovo rosminiano Clemente Riva (1922-1999), tenace e attivo propugnatore del rinnovamento conciliare e in particolare del dialogo ecumenico e interreligioso.

Ad ogni Festa, migliaia di testi – donati da case editrici locali e nazionali, da numerosi scrittori e da tantissimi cittadini – vengono messi a disposizione del pubblico ad offerta libera per una raccolta fondi destinata a varie realtà di volontariato. 

L’obiettivo, ispirato ad una visione cristiana della vita ma aperto al pluralismo e al dialogo, è quello di creare luoghi ed occasioni di incontro e di scambio di esperienze, di sana crescita per le persone e per le famiglie. All’inizio, queste considerazioni sembravano appartenere ad una battaglia di retroguardia o destinata comunque ad un circolo di pochi fans. Ma poi i volontari (detti “clementini”) si sono dovuti ricredere per il crescente successo dell’iniziativa, lento ma costante.  

La Festa, ospitata di norma nel Salone multimediale della Parrocchia di S. Monica ad Ostia Lido, è diventata con il tempo non solo un appuntamento per tutti gli appassionati della lettura ma anche una sorta di festival culturale, dando sempre più spazio anche a presentazioni di libri, convegni di studio, mostre d’arte e fotografiche, spettacoli teatrali e musicali, anteprime cinematografiche. Non solo. Di fronte alla richiesta di apprendimento culturale e di socialità diffusa in un quartiere di periferia così popoloso (Ostia, appunto), l’Associazione ha cominciato ad organizzare anche le cosiddette Mini-Feste (una o mezza giornata) nei luoghi di aggregazione in cui viene invitata: centri culturali, mercatini, parrocchie, sedi di lavoro, comitati di quartiere, stabilimenti balneari. Anche qui lo scopo è di diffondere la cultura e rafforzare le relazioni sociali. 

Con lo stesso duplice scopo i soci della “Clemente Riva” organizzano e promuovono alcuni concorsi nazionali: Fotolibrando, Poetamare, Tutta scena!, FumettOOstia. E poi: servizi editoriali, formativi e di promozione stampa; corsi di formazione su scrittura e lettura; sostegno alle adozioni a distanza in Malawi e alle associazioni Onlus italiane e internazionali; ritiri culturali; punti di raccolta e diffusione di libri usati presso negozi e centri culturali. La Festa del libro e della lettura di Ostia, molto presente anche sui social, ha dato ispirazione alla nascita della Festa dei libri e dei fumetti di Avella, in Campania, con cui si è poi gemellata. Gemellaggio stabilito anche con una esperienza del nord, Leggermente, promossa dalla Confcommercio di Lecco: tutti e tre, per un’Italia che legge, s’informa, arricchisce continuamente il proprio patrimonio culturale, per un’Italia di cittadini consapevoli, attivi e responsabili. Da sempre la Festa del libro di Ostia ha anche un simbolo e un testimonial: Booky, il pesciolino-lettore. Per avvicinarsi soprattutto ai bambini e ai ragazzi che, in questo Paese di lettori deboli o non-lettori, sono ancora incuriositi dal libro tradizionale e se ne lasciano “sedurre”. Sono loro la speranza di uscire dalla crisi culturale in cui viviamo da troppo tempo.

*Gianni Maritati, giornalista RAI.