VerbumPress

“Ciro”, il nuovo videoclip di Marongiu & I Sporcaccioni

“Ciro” è il nuovo videoclip di Marongiu & I Sporcaccioni, rock band di culto attiva dal 2004 e proveniente dal profondo nord est italiano, provincia di Gorizia.

Si tratta del secondo singolo estratto da “Welcome to Bisiacaria”, quinta fatica discografica per il quintetto capitanato da Claudio Marongiu. Album prodotto artisticamente dal mitico Joe Perrino, una delle figure più rispettate del rock indipendente italiano.

Joe Perrino è anche il protagonista assoluto di questo irresistibile videoclip, introdotto dagli stessi Sporcaccioni con le seguenti parole:

Ciro fa l’operaio per una ditta nel cantiere navale di Monfalcone. Risiede al nord da diversi anni, è sposato, stimato dai colleghi, tentato dal guadagno facile e rapito da sogni di grandezza che ne mascherano un disagio le cui cause affondano forse in un’infanzia difficile.      

Pur essendo persona riservata e rispettosa, sviluppa quasi senza accorgersene un odio viscerale nei confronti degli immigrati stranieri, di giorno -al lavoro- imprecando contro questi e la notte sprofondando via via nell’uso smodato di stupefacenti e nella frequentazione di balordi senza scrupoli.

È alcolizzato, vicino al divorzio, posseduto da un Male dell’anima che ne divora la purezza del tempo in cui, giovane e ancora pieno di speranze, era giunto in Friuli dalla Campania.

Più che una critica sociale, ‘Ciro’ si avvicina –sia nel testo che nello stile del girato- ad una riflessione teologica sulla presenza del Male nell’individuo e su come corruzione e santità siano in fondo due poli uguali ed opposti, al punto di attrarsi e trovare in Ciro incarnazioni simili all’Harvey Keitel de “Il cattivo tenente” od il Cristopher Walken di “King of New York”, entrambe pellicole girate da Abel Ferrara (si facciano ovviamente le debite proporzioni).  

Uno dei brani più forti e ispirati del disco, tra sferzate punk e riff sabbatiani, accompagnato da un grande testo di mister Claudio Marongiu.

La regia del videoclip, asciutta e incalzante, è dell’ottimo Giovanni Del Prete.

Buon ascolto e buona visione.

● Guarda il videoclip di “Ciro” su You Tube https://youtu.be/ZeeN_nooj3c

● Ascolta “Welcome to Bisiacaria”, il nuovo album di Marongiu & I Sporcaccioni https://spoti.fi/3W19ZGT

SEGUI LA BAND SUI SOCIAL

FB https://www.facebook.com/SporcaccioniBisiachi

IG https://www.instagram.com/marongiu.i.sporcaccioni/

BIOGRAFIA BAND

Marongiu & I Sporcaccioni nascono come gruppo rock blues che si esprime in dialetto bisiaco (o bisiacco) nel 2004. La loro provenienza è quella della provincia di Gorizia, nello specifico l’insieme dei paesi costituenti la “bisiacaria”. Il cognome Marongiu è di origini sarde e fa riferimento al fondatore del gruppo. 

Celebri e discussi per dei live incendiari scolpiti nella memoria degli autoctoni -benché privi di un prodotto discografico che ne restituisca la magia-, a maggio del 2015 aprono un concerto dei Rumatera a Trieste e restano folgorati dalla fusione di dialetto veneziano da una parte e gestione professionale del palco dall’ altra. Lentamente e andando per tentativi, irrobustiscono la loro esperienza di studio con il disco autoprodotto “Una vita in panchina” del 2017 -mixato da Stefano Pivato- e già nel 2018 registrano al CosaBeat Studio di Villafranca di Forlì il suo seguito “Austria & Puttane” con il chitarrista e produttore Antonio Gramentieri, che avvalendosi di una squadra di solidi musicisti riesce a catturare l’essenza ruvida e poetica dei ragazzi.

Galvanizzati dalla buona accoglienza riservata all’ultimo disco, a novembre del 2019 i muli rientrano in studio per registrare “Mulo de paese”, sintesi completa dell’epos del barbaro popolo bisiacco.

Al timone c’è sempre  Don Antonio, con Francobeat in regia e Roberto Villa a mettere a disposizione la Sala d’Incisione L’Amor Mio Non Muore (Carpena, Forli’), dove il sistema  analogico presiede il digitale e non viceversa. Ne escono tredici pezzi di grande immediatezza.

Complice la pausa imposta dal Covid, nel 2021 I Sporcaccioni trovano energie ed ispirazione per portare a termine il disco dal titolo emblematico “Aspettando Romolo”,  dove ad un ipotetico LATO A frizzante e memore della lezione power-pop primi ’80, segue un LATO B con brani maggiormente dilatati e introspettivi. Fiducia totale per Don Antonio anche in quest’occasione.