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Bacio, anch’io ti canto

“Un bacio può essere una virgola, un punto interrogativo, o un punto esclamativo. E’ una fondamentale regola di lettura che ogni donna (donna?) dovrebbe conoscere”.

(Mistinguett, pseudonimo di Jeanne Bourgeois, attrice e cantante francese del Theatre

Arts).

Le origini del bacio? E’ una domanda alla quale si cerca ancora di rispondere; a detta degli antropologi, risale alla preistoria, secondo Charles Darwin, celebre per aver formulato la teoria dell’evoluzione, le scimmie ci hanno insegnato molto di questa manifestazione affettiva.

 Intanto il bacio, come l’abbraccio, rappresenta per la coppia il primo momento di contatto: sguardi che si incrociano, bocche che si sfiorano, il bacio è considerato il più sincero degli atti d’amore.

Il primo bacio non si scorda mai, come l’ultimo. Ti fa sentire “Tre metri sopra il cielo” (Federico Moccia), ti fa innamorare, non dormi la notte, lo aspettavi da una “vita” e sei adolescente, finalmente è arrivato, nei sogni lo davi al principe o alla principessa, nella realtà l’hai dato ad una persona, per la quale hai sofferto (erano altri tempi in cui l’approccio romantico aveva la priorità).

Nel rumore del silenzio, il bacio accompagna la trepida emozione; ogni bacio è diverso, è una corolla tinteggiata d’amore: “Un bacio, ma cos’è poi un bacio? Un giuramento un po’ più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma, un apostrofo roseo tra le parole t’amo, un segreto soffiato in bocca invece che all’orecchio, un frammento d’eternità che ronza come l’ali d’un ape, una comunione che sa di fiore, un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell’anima” (Cyrano de Bergerac).

Il bacio appartiene al linguaggio dell’anima (e del corpo), è la sintesi espressiva d’un sentimento; il primo bacio in assoluto è quello emozionante tra mamma e figlio, all’inizio, come canto alla vita; c’è il bacio tra amici, puramente formale sulle guance, c’è il bacio intenso, passionale, voluttuoso, tra amanti.

Alcuni baci: baciamano, galanteria in uso soprattutto nell’Italia del Sud; sulla fronte, casto, porta con sé un atto quasi religioso “la fortuna ti ha baciato in fronte”; in Russia danno tre baci, due sulle guance e uno sulla

bocca; in altre culture si sfiorano il naso. Per cui, il bacio è sempre un messaggio d’amicizia e d’amore, sperando di non incontrare il bacio di Giuda…

“Bacio, tu che non lasci il tempo d’essere quando mozzi il respiro,

tu che sei il marchio di passione di chi s’ama,

tu che sei la sublimazione dei sensi,

tu che sei la carezza soffice sulla guancia d’un bambino,

tu che sei il soccorso delicato sul viso d’un anziano, anch’io ti canto:

sei celebrato nelle arti d’ogni tempo,

sei il più romantico gestuale dei sentimenti,

sei il messaggio di fratellanza tra i popoli,

sei la coinvolgente pulsione d’affetto,

sei la dolcezza immersa negli occhi,

sei il roseo sapore sulle labbra, sei il più bel fiore che nasca nel variegato giardino dell’amore”.

*Sergio Camellini, psicologo