Alessandro Martire, la leggenda del pianista sul lago
Pellio Intelvi è un bel paesino, raccolto e silenzioso, tesoro paesaggistico con i tetti a capanna su cui svettano due campanili che scrutano tutto ciò che li circonda. Pellio ha la sua bellezza e la sua storia: è stata la culla dello scultore Ercole Ferrata e vanta edifici storici e chiese antiche: quella di San Michele, che custodisce un pulpito di Paolo Caprani e gli affreschi di Giosuè Scotti nella volta e un tabernacolo del XVI secolo; e quella di Santa Maria, ristrutturata nel XVIII secolo. Il primo gennaio del 2017 la cittadina si è fusa con Lanzo, Ramponio e Verna, dando vita al nuovo comune di Alta Valle Intelvi.
Per raggiungere quest’oasi, dove il poeta Francesco Petrarca avrebbe trovato quella pace e quella solitudine che individuò nella cascina Linterno a Milano (dove tra l’altro curava l’orto e rivedeva i suoi versi), bisogna costeggiare il lago di Como, lasciarsi alle spalle Schignano, agglomerato di case, poi Argegno, con la sua deliziosa piazzetta di fronte al pontile, dove attraccano le imbarcazioni che prendono a bordo i turisti per portarli in giro sul lago. Qui, svoltando a destra e poi a sinistra, si comincia a salire, attraversando località come Dizzasco, Castiglione, San Fedele, quindi Pellio (proseguendo, si trova Lanzo, che porta al balcone d’Italia), che offre la vista del lago di Lugano.
Ed è a Pellio che vive un musicista che si è esibito in quasi tutto il mondo. Un amante della tastiera, chiudendo gli occhi, mi dice “che il giovanissimo artista, Alessandro Martire, 28 anni, nato a Como, dal pianoforte estrae una cavalcata di note che suscitano un’emozione indicibile, una gioia dello spirito che induce al sogno”.
Il progetto, intitolato “Floating moving concert”, consiste in uno spettacolo galleggiante in movimento eseguito sul lago di Como: Martire suona il pianoforte su una piattaforma tutta rivestita di specchi e trainata da un motoscafo elettrico, che rende l’opera ecosostenibile. Originalissimo il nuovo pianoforte “Waves” realizzato da lui e da alcuni geniali artigiani di Cantù. La performance del primo settembre 2020 è stata vista in tempo reale e in streaming in tutto il mondo: Martire ha fatto navigare la musica, Como grazie alla musica è stata posta al centro del mondo.
Nella prima edizione del “Lej Festival”, svoltasi nel 2019, Alessandro Martire aveva suonato il pianoforte sul palcoscenico galleggiante collocato davanti alla riva, dalla quale il pubblico, 5mila persone, grazie a un diffusore radio, ascoltava, palpitando.
Nel suo primo tour internazionale “Melodia di vita World Tour”, nel 2013 ha scatenato ovazioni negli Stati Uniti, Regno Unito, Austria, Danimarca, Hong Kong, Svizzera, Corea del Sud, Italia, ricevendo anche importanti premi, le cui motivazioni sottolineano “l’originalità musicale e la spiccata qualità delle sue performance in così giovane età”. Si è esibito, negli anni a seguire, in Indonesia, Singapore, Russia, Germania, ancora Italia, fondando, inoltre, “Infinity Sound”, un’associazione no profit per ragazzi con disabilità e persone normodotate. Ha anche co-fondato una “Scuola di musica Villa Imbonati”, a San Fermo della Battaglia (Como), che è frequentata da più di 170 allievi e 30 insegnanti “che ne seguono i percorsi educativi, musicali e le sessioni di scrittura”. Recentemente ha pubblicato tre album, due autoprodotti e l’ultimo “Share the world” per la famosa e importante casa discografica Carosello. Ha realizzato, con il chitarrista Giulio Maceroni, il format innovativo “Rock to Flip”, dove musica e moto si accoppiano, facendo diventare una rampa per evoluzioni acrobatiche il palco di uno show, unico, coinvolgente, con le evoluzioni dei bikers in sintonia con la performance musicale.
“Per me la musica è condivisione: attraverso la musica si comunica, si entra nelle persone, si è in sintonia con l’ambiente”. La musica affiata, unisce. “La musica – mi dice un signore che vuole rimanere anonimo – qualunque tipo di musica, ti solleva e ti trascina nell’universo”. E quella di Martire ti scuote, ti esalta, ti solleva. Ascoltarlo è una gioia. Almeno così è per me, che di musica ne ascolto tanta”.
Forse la musica ha portato Alessandro a Pellio. Lo ha rapito la meraviglia del panorama, la calma, l’atmosfera fiabesca, il silenzio, l’aria che vi si respira. Pellio è immersa nella natura, che l’artista ama, come ama i cervi, i daini, le volpi che ci vivono, non sempre lontani dagli uomini.
È stato il professor Francesco Lenoci a mettermi in contatto con Alessandro Martire, lo ringrazio e prendo un altro impegno: invitarlo, quando sarà possibile, a Laino – paese-bomboniera, dove il sindaco, Cipriano Soldati, sta allestendo a Palazzo Scotti una biblioteca ricca di volumi notevoli; e poi un salto a Pellio (la distanza è breve: sì e no una decina di minuti), per rendere visita a questo principe della musica e magari godere insieme di “Share the world”, l’ultima sua celestiale melodia incisa su cd e vinile. Intanto, in questa nuova chiusura anti-Covid, che ha fermato tante cose, tra cui la musica dal vivo, guardo e ascolto ripetutamente i video che Alessandro mi ha mandato.
*Franco Presicci, giornalista