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Aa. Vv., #lemieprigioni – (Edizioni Archeoares)

#lemieprigioni (2020) è una raccolta collettanea di quindici racconti storici, selezionati attraverso un contest di scrittura al quale hanno partecipato narratori e amanti del genere distribuiti in tutto il territorio nazionale.

            A farsi promotrice dell’iniziativa è stata la Edizioni Archeoares che, nell’Aprile 2020, quando tutti gli italiani erano costretti al confinamento in casa per contenere la pandemia di Covid 19, ha inteso rendere omaggio a Silvio Pellico, patriota risorgimentale che durante la propria dura reclusione nella fortezza asburgica dello Spielberg seppe trarre elementi di conforto e resistenza proprio nella lettura e nella scrittura.

            Tra i racconti presenti in antologia, ci piace segnalare La vendetta di Berenice di Fiorella Franchini. Protagonista del racconto è Giulia Berenice, regina di Cilicia, nipote di Erode il Grande e amante del generale romano Tito Flavio che, una volta divenuto imperatore, è costretto dal Senato a ripudiarla e allontanarla da Roma. Ma la donna, tradita e delusa, è sempre più determinata a vendicarsi. Così, approfittando del pernottamento in una caupona di Napoli, convince il vecchio liberto giudeo che la gestisce a organizzare una riunione segreta con sette rabbini affinché, in cambio della restituzione di parte delle monete d’oro rubate dai soldati romani nel Tempio di Gerusalemme e ora in suo possesso, essi invochino contro l’Imperatore la ‘pulsa de nura’: l’ira di Dio. Insomma, un rito attraverso il quale evocare gli angeli della distruzione affinché tutte le maledizioni presenti nelle Sacre Scritture si abbattano su colui che è stato giudicato empio.

            E sullo sfondo Neapolis, più piccola di Roma ma con una calca di popolo simile a quella della capitale. E gli altri rigogliosi centri distesi sulla piana fertile, Ercolano, Pompei, Stabiae, del tutto ignari di come su di essi, in quel 79 d.C., si stessero addensando i minacciosi riverberi della sete di passioni, di goduria dei sensi, di giochi intriganti tra politica e affari che scorreva nelle strade di Roma, dalle ricche domus ai lupanari della Suburra.             Un racconto intenso, dal ritmo concitato e dall’ambientazione convincente, attraverso il quale Fiorella Franchini torna a rappresentare la condizione degli ebrei nella Roma imperiale, tema sotteso anche a Il velo di Iside (Homo Scrivens, 2018), suo precedente e corposo romanzo.

*Raffaele Messina, scrittore