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A Casablanca inizia il dialogo che porterà alla nascita della NATO

Era il 24 gennaio del 1943 quando all’Hotel Anfa si decise lo sbarco in Sicilia

Alla conferenza di Casablanca in Marocco nome in codice “Symbol”, inizia un dialogo politico e militare, che porterà a perseguire obiettivi comuni. Questo dialogo continuerà nella fase preparatoria dello sbarco, fino alla fine della II guerra mondiale e farà scoccare la scintilla, che nel dopoguerra porterà alla nascita della NATO. La conferenza si svolse all’Hotel Anfa, dal 14 al 24 gennaio del 1943, per pianificare la strategia europea degli Alleati durante la II guerra mondiale. Gli storici l’hanno definita la conferenza della resa incondizionata, fu il più lungo e importante summit politico militare, di tutta la II Guerra Mondiale. Alla conferenza parteciparono il presidente americano Franklin Roosvelt e il primo ministro britannico Winston Churchill, invitarono anche, Josif Stalin che rifiutò. Parteciparono anche il generale francese Henri Giraud, che accettò senza esitazioni, mentre il generale Charles de Gaulle, si riservò di decidere non essendo in buone relazioni con Giraud. All’epoca, De Gaulle presiedeva il Comitato nazionale francese di Londra, organo dirigente della Francia libera, per questo rifiutò inizialmente di presentarsi, decisione non gradita da Churchill, che non voleva contrariare Roosvelt. Churchill fece pressioni su De Gaulle minacciando di paralizzare le sue attività in Inghilterra, dove il generale era in contatto permanente con la resistenza francese, De Gaulle raggiunse il gruppo solo il 22 gennaio. Alla conferenza si decise la resa incondizionata dei paesi dell’Asse, di continuare il sostegno all’Unione Sovietica, di invadere la Sicilia e il resto dell’Italia, era il 24 gennaio 1943.

1 L’imponente operazione militare, prima tappa in Europa della guerra al nazifascismo, fu lungamente preparata, perché non si poteva sbagliare la prima vera azione militare congiunta, che vide operare diversi eserciti, con obiettivi comuni.

La strategia dello sbarco era unica “doveva andare bene la prima”, non c’era la possibilità di fare esercitazioni preparatorie, allora non c’erano comandi integrati, che potevano facilitare le operazioni, ma già si parlava una lingua comune. Per facilitare le operazioni i vertici militari decisero di dividere in due parti le aree dello sbarco, arrivare insieme a Messina e poi proseguire lungo lo stivale, si decise di operare coinvolgendo una grande massa di soldati, armi e mezzi. L’imponente forza creata, doveva sovrastare una maggiore esperienza delle forze tedesche e italiane, arroccate su una linea difensiva, mobile e fissa con batterie da costa e linee di bunker lungo le strade interne. Iniziato lo sbarco la difesa costiera accenna una reazione, ma viene fermata dalla maggiore gittata degli obici allocati sulle cannoniere, che si presentano imponenti davanti la costa. 

Mi piace ricordare la Batteria costiera «Carlo Margottini» sita sopra Capo Alì sullo Stretto di Messina, gli artiglieri alla vista delle navi sparano un colpo finito in mare, una nave rispose al fuoco facendo saltare in aria un pezzo di collina accanto alla Batteria. Gli artiglieri capirono che stavano per diventare un bersaglio fisso e scapparono lasciando tutto: armi, divise e munizioni, per poi confondersi con la popolazione. Il successivo sbarco a Capo Alì di un gommone, con a bordo incursori inglesi non trovò nessuna resistenza. La Sicilia secondo la propaganda fascista doveva essere imprendibile, tante le fortificazioni statiche, che si trasformarono in bersagli fissi. Dopo il flop della Linea difensiva “Maginot” in Francia, anche i bunker della Sicilia non sortirono l’effetto dovuto perché abbandonati, conquistati e in alcuni casi bypassati 2. 

L’operazione Husky da inizio ad un percorso militare comune delle forze alleate. Lo stesso format venne utilizzato e affinato nel più imponente sbarco in Normandia, il 6 giugno del 1944. Il dialogo, politico e militare delle forze alleate, nato a Casablanca continua negli anni si perfeziona e si fortifica. Nel dopoguerra, si percepisce la necessità di proseguire e creare una Forza Armata con obiettivi comuni, fino ad arrivare alla nascita della NATO il 4 aprile del 1949. La NATO è stato il punto di arrivo di una serie di direttrici, di eventi e conseguenze, derivanti direttamente dalla II guerra mondiale e a seguire dalla guerra fredda. La NATO ha garantito ai 30 paesi membri pace e sicurezza, ha superato brillantemente momenti difficili, tranne l’uscita dall’Afghanistan nel 2021, che ha macchiato in maniera indelebile la sua immagine. Oggi la NATO tra i tanti compiti, ha il non facile obbligo di superare indirettamente, la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. 

1. 1943: La “Reconquista” dell’Europa – Dalla Conferenza di Casablanca allo Sbarco in Sicilia – di Alfonso Lo Cascio pag. 35 – Giambra Editori 

2. Per concludere l’argomento, in Italia si continuarono nel dopo guerra, a costruire lungo il fronte orientale delle fortificazioni più complesse le cosiddette «Opere», che dovevano servire a fermare possibili attacchi durante la guerra fredda. Dopo la II guerra mondiale e dopo la guerra fredda tutte le fortificazioni statiche furono abbandonate, perché nei fatti dimostrarono la loro vulnerabilità.

*Domenico Interdonato, giornalista