Testardo variabile in cerca di bellezza: la vita straordinaria di Eddy Monetti
La vita è un’immensa biblioteca. Sta a noi scegliere il libro giusto da leggere
“La vita è un’immensa biblioteca. Sta a noi scegliere il libro giusto da leggere.” (Eddy Monetti). Con queste parole dense di significato e che sollecitano tanti spunti di riflessione, si apre l’interessante volume “Testardo variabile in cerca di bellezza – la vita straordinaria di Eddy Monetti –( Iuppiter edizioni), affascinante testo recentemente pubblicato che racchiude in oltre cento pagine la straordinaria vita di uno dei maggiori stilisti del Novecento, Eddy Monetti, la cui eclettica personalità si è espressa non solo nel campo dell’alta moda, ma anche in quello dell’arte in tutte le sue forme di creatività e che fanno di lui una Figura che ha lasciato un segno fortemente incisivo nella storia del costume in Italia.
Sempre discreto, ma dotato di un intuito e di una generosità non comune, Eddy Monetti nel corso della sua lunga esistenza ha saputo volgere il suo sguardo acuto oltre le apparenze, in una fusione di ironia, genialità ed empatia, perché proprio quest’ultimo aspetto è uno dei tratti che lo ha maggiormente caratterizzato, come spiega Paolo Del Debbio nella sua articolata prefazione mettendone in risalto quell’ ”effervescenza, sempre discreta e mai invadente, ma dotata di una simpatia naturale e di una empatia che trasudava da tutti i suoi pori. E tutto veniva da quel magazzino di letture, pensieri e sogni che popolavano la sua interiorità.”
Va assolutamente sottolineato che Eddy Monetti univa al suo tratto manageriale anche una vena fortemente poetica, essendo stato sin da giovane un sognatore d’altri tempi, ma fedele, altresì, al mondo contemporaneo in cui si muoveva. Ha sempre puntato a staccarsi dall’anonimato, sfidando i confini dell’”impossibile” perché questa parola andava ad ogni costo cancellata dal vocabolario.
Il libro a lui dedicato e che riporta pagine fondamentali del percorso di vita dello stilista, si avvale di un ricco corredo di foto a colori e in bianco e nero, perché Monetti, cultore dell’amicizia e dei rapporti interpersonali, ha frequentato Figure fortemente significative del panorama socio culturale del Novecento, e la splendida galleria fotografica che impreziosisce il volume, conferma tutto questo. Ma anche i tanti elzeviri e bozzetti di costume raccolti nel testo, e scritti dallo stesso Eddy Monetti nel corso degli anni, costituiscono un valore aggiunto, a testimonianza del suo pensiero e del suo approccio alla vita.
Molto altro ci sarebbe da dire sul Signore della moda e delle buone maniere, dotato anche di una spiccata passione per la musica, tratto questo ereditato dal figlio Sally, cantautore e compositore di brani di fama internazionale, e desidero riportare uno stralcio di un’intervista che mi rilasciò anni addietro, ricevendomi nel suo accogliente appartamento di Posillipo, con vista sul golfo. In quell’incontro, tra i vari argomenti affrontati, Eddy Monetti si disse preoccupato per il futuro dei giovani “che hanno come unico ideale il portafoglio e sono completamente plagiati dai messaggi della televisione e della pubblicità” ma poi immediatamente pronto a ritrovare il sorriso al ricordo di pagine piacevoli e singolari della sua storia personale… “Un ricordo simpatico – mi raccontava con bonomia ed un sorriso a metà tra l’ironico e il nostalgico – fu quando nel 1970 ospitai sulla mia barca Liz Taylor e Richard Burton. Dovevano raggiungere Capri e lei voleva evitare mezzi di trasporto affollati. Partimmo dal Borgo Marinaro e nel breve tragitto tracannarono in due ben quattro bottiglie di vino francese, arrivando a destinazione completamente brilli e frastornati.”
Un Uomo dunque capace di passare da riflessioni di profonda consapevolezza sociale a tratti di composta ilarità, sempre espressi con stile ed eleganza di modi, caratteristiche oggi sempre più rare, e che proprio per questo fanno di lui un’icona intramontabile.
*Annella Prisco, scrittrice