Intervista allo scultore Alessandro Borrelli
Negli ultimi anni ho avuta la fortuna di lavorare “a quattro mani” con l’artista e architetto Santiago Calatrava per l’allestimento della Cappella di San Gennaro all’interno del Bosco di Capodimonte-Napoli
Puoi segnalare tutto il tuo percorso di studi?
Dopo i titoli per Modellista Formatore, e Tecnico delle Lavorazioni Ceramiche presso l’Istituto Statale della Porcellana e Ceramica “G. Caselli” di Napoli, ho seguito il corso di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Puoi definire e sintetizzare i desideri iniziali?
Tutto è iniziato dalla passione e la voglia di creare dal nulla cose che immaginavo.
Puoi segnalare i sentieri operativi che avevi intenzione di seguire e quelli effettivamente seguiti?
Ho sempre seguito l’istinto.
Quando è iniziata la voglia di affrontare l’ambiente artistico e quando la voglia di “produrre arte”?
Come in tutti i lavori c’è sempre una prima fase di sperimentazione, di conoscenza, in modo da poter affinare le proprie tecniche di lavorazione. Questo mi ha portato a realizzare opere che suscitavano nelle persone un particolare interesse. Da qui è nata, sempre più, la voglia di ricerca per poter produrre arte.
Mi puoi indicare gli artisti bravi che hai conosciuto e se con loro hai operato, eventualmente “a quattro mani”?
Nel mio percorso artistico ho collaborato non solo con artisti, ma anche con appassionati d’arte. Negli ultimi anni ho avuta la fortuna di lavorare “a quattro mani” con l’artista e architetto Santiago Calatrava per l’allestimento della Cappella di San Gennaro all’interno del Bosco di Capodimonte-Napoli, e con Patricia Urquiola, designer e architetta spagnola, in un progetto di sperimentazione di Texture – Hybrida.
Quali piste e tracce di maestri hai seguito?
Il mio primo grande ispiratore è stato Modigliani.
Quali sono le tue personali da ricordare?
Sicuramente, una mia ultima personale dedicata completamente alle donne, intitolata “A Tutto Donna”.
Ora, puoi specificare, segnalare e motivare la gestazione e l’esito delle esposizioni tra collettive e rassegne importanti a cui hai partecipato?
Le collettive sono molto stimolanti ed è importante il confronto, la diversità che ti fa distinguere dagli altri, ma, sicuramente, la personale è quella che ti dà più visibilità.
Puoi definire i temi che hai trattato? Ma dentro c’è la tua percezione del mondo, forse, ma quanto e perché?
Tra le tante mostre a tema a cui ho partecipato, ho sempre avuto ispirazione dal mondo che mi circonda. Molto spesso il tema delle mie opere è legato all’amore, alla donna e alle bellezze della vita.
L’Europa è sorgiva per gli artisti dei vari segmenti? Le “vetrine ombelicali” londinese, romana e quella milanese cosa offrono adesso?
In questo momento vedo solo speculazioni e poco interesse verso gli artisti.
Pensi di avere una visibilità congrua?
Non riesco a valutare.
Quanti “addetti ai lavori” ti seguono come artista?
Non saprei.
Quali linee operative pensi di tracciare nell’immediato futuro?
Sicuramente, evitare di essere dispersivo, concentrare le forze su obiettivi specifici.
Pensi che sia difficile riuscire a penetrare le frontiere dell’arte? Quanti, secondo te, riescono a saper “leggere” l’arte contemporanea e a districarsi tra le “mistificazioni” e le “provocazioni”?
Difficile no, ma ci sono, sicuramente, molti ciarlatani.
I “social” t’appoggiano, ne fai uso?
Sì, ne faccio uso e credo che, in certi casi, siano una forza.
Con chi ti farebbe piacere collaborare tra critico, artista, gallerista, art-promoter per metter su una mostra?
Credo e spero sempre di potermi affidare a una persona che fa questo lavoro per passione.
Hai mai pensato di metter su una rassegna estesa di artisti collimanti con la tua ultima produzione?
No.
Perché il pubblico dovrebbe ricordarsi dei tuoi diversi impegni?
Per la passione e l’amore che trasmettono le mie opere.
Pensi che sia giusto avvicinare i giovani e presentare l’arte in ambito scolastico, accademico, universitario e con quali metodi educativi esemplari?
Educare all’arte. Si dovrebbe iniziare dalle scuole elementari e continuare per tutto il percorso scolastico, indifferentemente dall’indirizzo scelto. Solo in questo modo avremo la certezza che l’arte possa veramente essere strumento di cambiamento.
Prossime mosse a Roma, Londra, Parigi, NY …?
Non ho ancora programmi, ma non escludo niente.
Che futuro prevedi nell’immediato post-Covid-19 e nel post-conflitto Russia-Ucraina?
La storia ci insegna che l’arte ha sempre avuto un ruolo importantissimo nei momenti difficili, sicuramente ne uscirà vincitrice.
Alessandro Borrelli, nato a Napoli nel 1969, dove vive e lavora tutt’oggi.
Dopo i titoli per Modellista Formatore e Tecnico delle Lavorazioni Ceramiche presso l’Istituto Statale della Porcellana e Ceramica “G. Caselli” di Napoli, segue il corso di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Durante gli anni di studio, contemporaneamente, intraprende una sperimentazione di forme, tecniche e lavorazioni differenti allo scopo di trovare il proprio stile e linguaggio artistico che più lo rappresenti.
Parallelamente corre la sua carriera artistica e negli ultimi anni sono molti i riconoscimenti ricevuti, nel:
2020
Collettiva presso Palazzo San Giacomo sede del Comune di Napoli, progetto artistico “Itinerario D’Arte lungo la Napoli Nobilissima”, a cura dell’architetto Giovanna D’Amodio.
Collettiva Palazzo Venezia, Ospita i Maestri Internazionali.
Collettiva Emirates Art Connection Al Fahidi Historical Neighborhood, Villa 17 Akaas Visual Artists Group/Dubai.
Collaborazione con l’Istituto G. Caselli e il Museo di Capodimonte al progetto dell’architetto Santiago Calatravaper l’allestimento della Cappella di San Gennaro all’interno del Bosco di Capodimonte-Napoli.
XLVII Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea “PREMIO SULMONA 2020” “GAETANO PALLOZZI”, Polo Museale Civico Diocesano.
Esecuzione di pannelli scenografici per rappresentazione musicale, Reggia di Caserta e la Sagrestia del Vasari e la Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi (Napoli), organizzata dall’Associazione Culturale Accademia Reale.
Premio Iside, VIII edizione, premiazione vincitore per la sezione ceramica ed anche per il Premio Galleria ArtEmi, per l’opera “Resilienza”
2021
Collaborazione conl’Istituto Statale della Porcellana “G. Caselli”, e con Patricia Urquiola, designer e architetta spagnola, in un progetto di sperimentazione di Texture -Ibrida-
Digital Exhibition International Art Fair, Innsbruck.
Vincitore alla IX Edizione Premio Internazionale Iside, presso Albergo La Vigna, Procida.
2022
Collettiva presso La Galleria Il Leone, Roma.
Partecipazione al Festival Internazionale delle Arti, prima edizione, Premio Giacinto Gigante – Vico del Vasto a Chiaia, Napoli.
Personale “A Tutto Donna”, Galleria Artemi – Caserta.
*Maurizio Vitiello, critico d’arte e sociologo