Pier Franco Quaglieni, Diario Italiano – figure del nostro tempo (Pedrini Edizioni, 2023)
Sempre di spiccato profilo culturale le pubblicazioni di Pier Franco Quaglieni che anche questa volta col suo recente volume “Diario Italiano – figure del nostro tempo” ci regala un’interessante carrellata su personaggi significativi che hanno attraversato il Novecento Italiano lasciando una traccia indelebile che Quaglieni riesce a evidenziare estrapolando da ciascuno di loro tratti talvolta inediti o assai poco noti.
La caratteristica principale di questo volume, impreziosito dalla copertina di Ugo Nespolo e dedicato tra l’altro alla figura di Francesco Coco, Procuratore Generale della Repubblica assassinato a Genova dalle Brigate Rosse nel giugno 1976, è che l’autore consegna al lettore una visione globale e mai di parte, senza schieramenti ideologici, ma ponendosi come ago della bilancia che registra storie di Uomini, aspetti biografici degli stessi, senza mai porsi come giudice, ma con la penna del cronista storico sapiente che tratteggia i vari ritratti. Sicuramente c’è un invisibile, ma importante collegamento tra tutte le figure esaminate, espressione ciascuna delle varie ideologie degli anni precedenti, dal Comunismo al Fascismo, fino ai sovranismi del Terzo Millennio. Le personalità raccontate da Quaglieni sono molto diverse tra di loro, ma rappresentano tutte un’Italia che purtroppo oggi è andata scomparendo e dalla quale l’autore non nega di essere tuttora fortemente influenzato.
Altro aspetto importante di questa interessante galleria di ritratti, è che i capitoli possono essere letti in ordine sparso, sono tutti slegati tra di loro e non condizionati da una scaletta cronologica, per cui il lettore può scegliere liberamente quelli su cui focalizzare l’attenzione. Sono Figure che hanno segnato la storia dell’Italia del Dopoguerra e che, per motivi diversi, sono tasselli di un puzzle privilegiato e solido che Quaglieni è riuscito a comporre, da Giovanni Agnelli ad Alberto Asor Rosa, da Piero Angela a Carlo Donat Cattin, solo per citarne alcune. Un volume dunque didascalico, godibile, grazie anche alla prosa scorrevole e vivace, in qualche punto vagamente graffiante, ma sempre espressione di eleganza e sobrietà, che sono le cifre intrinseche della personalità dell’autore e che a mio avviso va divulgato tra le giovani generazioni regalando loro un “gioiello” di saggistica e di storia altamente formativo.
*Annella Prisco, poetessa