Autore e mecenate: dall’Albania al resto del mondo
Agron Shele, classe 1972, scrittore albanese, residente in Belgio.
È noto ai poeti di tutto il mondo per aver creatoun blog, da cui è scaturita una rivista cartacea, poi sostituita da un almanacco annuale in cui la lingua prescritta è l’inglese, sebbene affiancata dalla madrelingua di ogni autore.
Atunis Poetic Galaxy è un blog internazionale di scrittori, poeti e pittori, che unisce nazionalità diverse con in comune un’ampia spiritualità, favorisce la trasmissione dell’arte e le sue ricadute su etica-cultura-società. Il rispetto per la diversità e la valorizzazione delle diverse culture dà forma a un libero spirito che agevola la comunicazione tra autori dall’ identità letteraria globale. Questo l’obiettivo di Atunis, musa che circola all’interno di una galassia letteraria globale, rivista che esplora l’arte al servizio dello sviluppo, dell’emancipazione, della giustizia divina e del rispetto umano. Gli autori sono accomunati da un profondo senso estetico, motivato da un carattere creativo e dal rilancio dei valori culturali su scala internazionale. Atunis Poetic Galaxy è stato fondato nel 2011 e registrato legalmente, ha il pregio di collaborare con altri blog similari.
Secondo Agron Shele la letteratura con il suo tocco magico e il suo misticismo ha sempre attratto molte anime turbolente, anime che rinascono al flirt della bellezza creatrice, della vita, della natura. La letteratura riflette le aspirazioni, i valori e i pensieri più puri sull’umanità.
IL BIANCO MENHIR!
Il bianco menhir è rimasto lì,
celato nella tramontana dell’asprezza invernale, sotto il manto nevoso e il tempo eretico,
nelle sinuosità dei monti dissolti nell’occidente.
Il bianco menhir è ancora lì,
negli anni e nelle vite trascorse furtivamente, tra i passi erranti fin dall’infanzia,
tra nostalgia e dolore nella mia anima.
Il bianco menhir dimenticato lì, forse per il gelo del vento boreale
o dissolto nel ringhio feroce del lupo, narra il tempo dei senzatempo dai destini caotici!
Il bianco menhir addormentato lì
sotto la coltre celeste e le stelle, sospiro disceso e frantumato nelle vene, è fremito innalzato fino alle nuvole, in un processo di beatificazione.
NOI POETI!
Noi poeti!
… di parole e di dolori terrestri. Anacreonti di giorni turbolenti. uccelli di tempeste in ribellione.
Noi poeti!
… di parole e di muse spirituali,
fiamme di passioni bruciate in alta quota. Primule sbocciate al freddo.
Noi poeti!
… di parole e di tempi frementi. Foglie autunnali recise furtivamente nella ciclica rinascita primaverile.
Noi poeti!
… di parole e di mattini luminosi.
Ali di aerei smarriti in coordinate celesti. Divoratori di nuvole nei cieli lacerati.
Noi poeti!
… di parole e di sogni celati.
Lampi stellari che risplendono infuriati
o gocce di pioggia nelle notti malinconiche.
Noi poeti!
… di parole, persi in meditazione.
Tela estesa con tracce di colori scintillanti
Migratori, definiti “cosmopoliti”.
Traduzioni dall’inglese a cura di Claudia Piccinno
*Claudia Piccinno, scrittrice