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Capo Peloro scelta da National Geographic come località più bella d’Italia

La località messinese conquista il posto come luogo più suggestivo della penisola

Capo Peloro, conosciuta dai messinesi come “Faro”, per via dell’importante faro all’ingresso dello stretto di Messina, è la punta estrema nordorientale della Sicilia.
Le sue acque cristalline e l’ambiente unico nel suo genere le hanno fatto conquistare il primo posto nella graduatoria delle 12 spiagge italiane più suggestive come “luogo con il panorama migliore”.
Una menzione speciale soprattutto alla spiaggia del territorio, una suggestiva distesa sabbiosa.
Al secondo e terzo posto si classificano la Baia di Riaci, Calabria e la Marina di Alberese in Toscana. Apprezzate in quanto la prima è la località perfetta in cui dedicarsi sia a snorkeling che immersioni e la seconda per le escursioni naturalistiche che il territorio rende possibili, uniche nel loro genere.
Le parole di National Geographic non lasciano, però, spazio ai fraintendimenti riguardo la magia del primo classificato: “Lo splendido Stretto di Messina è un luogo leggendario: Omero ha ambientato qui parte dell’Odissea. All’estremità nord-orientale della Sicilia, Capo Peloro si trova nel punto in cui i mari Ionio e Tirreno si intrecciano l’uno nell’altro. Di fronte al paese, la spiaggia, una riserva naturale, è un’ampia e piatta distesa di sabbia, che si dispiega sotto un gigantesco traliccio elettrico, che un tempo era il più alto del mondo (c’è un altro specchio d’acqua in Calabria)”.
La località ospita, seppur per poco tempo in quanto solo di passaggio, splendide creature: delfini si scatenano nelle acque cristalline e pesci spada attraversano lo stretto in estate, mentre la costa calabrese si profila all’orizzonte.
Il sindaco Federico Basile, in carica da appena un paio di mesi, si definisce orgoglioso e onorato di aver raggiunto un tale successo. Questo però non segna per Capo Peloro un punto di arrivo. È l’inizio di un progetto che si pone come obbiettivo finale rendere l’area ancora più attrattiva grazie ai finanziamenti del Pnrr, senza però mancare di rispetto a madre natura. Infatti, come afferma Basile, “qualsiasi miglioramento o modifica sarà fatta seguendo la naturale vocazione di un’area unica al mondo invidiata da tutti”.
Ciò che rende il Faro messinese meritevole del suo primo posto non è solo il patrimonio naturale, ma anche il rispetto che viene esercitato nei suoi confronti da parte di cittadini e turisti. Un concetto che non è da sottovalutare, soprattutto in questo periodo storico in cui la terra sta soffrendo.