Crisi ambientale, l’acqua quotata in borsa a Wall Street
Aumenta la richiesta dell’oro blu per un progressivo consumo mondiale con seri problemi esistenziali e ambientali per tutti
Per la prima volta “l’acqua” risorsa naturale fondamentale, si trasforma in un asset finanziario, quotato in Borsa esattamente come già nel passato lo è stato per il petrolio, il grano e così con l’oro.
Il rischio della quotazione in Borsa, dunque, è che, in caso di spinte speculative, le oscillazioni possano diventare ancor più ampie perfino sul principale (oltre a l’ossigeno) tra i beni essenziali per l’intera umanità. In diversi paesi del mondo nel corso dei prossimi decenni (25/50 anni) statisticamente potrebbe avverarsi una grave crisi idrica dovuta allo spreco, cambiamenti climatici, aumento della popolazione, allevamenti intensivi, incendi, deforestazioni, monsoni ancora più imprevedibili. Diminuiranno radicalmente le nevicate a causa di inverni sempre più afosi, oltre ad un eccessivo sfruttamento dei terreni agricoli. A lanciare l’allarme è il capo dell’agenzia del Regno Unito, James Bevan e le tante agenzie per l’Ambiente che invitano a comportamenti virtuosi per evitare quel peggio, irreversibile e catastrofico per cui l’uomo potrebbe andare incontro, affronteremo sempre più periodi di siccità che danneggeranno di sicuro flora e fauna. Ma un altro settore che contribuisce in maniera sostanziale alla carenza idrica è quello dell’energia. Le centrali a gas, nucleari ed elettriche usano tecnologie ad alto consumo di acqua per raffreddare e catturare le emissioni di carbonio e immagazzinarle, senza dimenticare il fracking per estrarre il gas.
Per evitare gravi carenze idriche, la domanda dovrebbe essere ridotta adottando misure come ridurre le perdite, disponendo sistemi di drenaggio sostenibili e riducendo l’uso personale, continua Bevan, parla poi di aumento dell’offerta attraverso la “costruzione impianti di dissalazione, il trasferimento di acqua dalle aree eccedentarie a quelle deficitarie e la costruzione di bacini idrici”. Oggi due miliardi di persone vivono in nazioni afflitte da problemi idrici e quasi due terzi del mondo potrebbero affrontare la carenza in un futuro quasi imminente per questo l’idea di gestire i rischi associati all’acqua potabile acquista certamente “importanza prioritaria”. Sarà l’acqua il business del futuro per speculatori senza scrupoli a danno di paesi che soffrono di siccità? Le tempeste finanziarie toccheranno gli agricoltori di tutto il mondo che avranno problemi di approvvigionamento così come interi Paesi i cui abitanti saranno condizionati dalle scommesse azionarie sui titoli derivati?
*Bruno Di Pietro, pittore, scultore