Le Lettere di Maria Elena Tripaldi. Poesia nella mediazione dell’opera d’arte.
Nell’ottobre 2019, durante la mostra Itai doshin – allestita presso l’Art Exhibition Link di Roma – mi sono divertita a sperimentare nuove forme di mediazione all’arte. Ho immaginato, così, di poter donare ad ogni visitatore una lettera. Un oggetto fisico ed estremamente personale – direi intimo – che può essere prelevato dalla mostra e custodito per il tempo a venire.
Al suo interno la giovanissima scrittrice Maria Elena Tripaldi racconta al fruitore l’opera così come lei l’ha sentita dentro agli occhi, sotto alla pelle, nel cuore.
Maria Elena Tripaldi, venticinque anni, nata a Manduria e fiorita a Bologna, ha seguito un percorso di studi incentrato tanto sulla letteratura quanto sullo studio della storia dell’arte. Il successo della prima esperienza di mediazione del manufatto artistico attraverso la poesia epistolare – che caratterizza le opere letterarie di Maria Elena – è sicuramente dovuto al suo percorso accademico che, assieme alle innumerevoli esperienze di vita e passione, le hanno permesso di affinare tanto la penna quanto l’occhio.
Attualmente la giovane scrittrice – e instancabile attivista – si sta interessando con particolare passione al tema del femminismo e della Femminilità. Il podcast Lettera Femmina è, infatti, frutto di tale passione e impegno.
Per questo motivo insieme alla curatrice Federica Piras abbiamo deciso di utilizzare ancora una volta il “medium” poetico/letterario creato da Maria Elena Tripaldi per la nostra prossima mostra – Esho Funi. Viaggio tra sé e il mondo – dove le curatrici, attraverso le opere d’arte che hanno scelto, creeranno un dialogo coi visitatori, comunicando il loro unico ma universale modo di sentirsi Donna.
*Francesca Anedda, storico dell’arte