Il “fantasy” nel cinema pre-digitale
“L’armata delle tenebre”, film cult per i teenagers degli anni 90’, colpì l’immaginario di una generazione pre-digitale perché infarcito di trovate originali nella trama, (Ash che si sdoppia, un antieroe un po’ cialtrone come protagonista), di archetipi romantici (il lugubre villaggio dei mulini a vento, l’assalto al castello e gli oscuri e misteriosi pozzi-prigione) e di effetti speciali artigianali, che spaziano dalla stop-motion (tecnica ripresa poi da Tim Burton per dar vita ai personaggi del suo meraviglioso “Nightmare before Christmas”, del 1993) al make-up con applicazioni di latex, gomma e plastica dipinti, ma indubbiamente di forte impatto visivo (specialmente per l’epoca).
Il grande Dino De Laurentiis ne fu il produttore. Dopo aver convocato l’attore Arnold Schwarzenegger con “Conan il Barbaro” di John Milius, passò il testimone a Richard Fleischer (figlio del regista di animazione di “Popeye”) per “Conan il distruttore” e “Yado”, girato in Italia, nello scenario maestoso del Gran Sasso (non nuovo ad altre produzioni fantasy del tempo come “Lady Hawke” e “Krull”) con le musiche di Ennio Morricone.
Il Fantasy italiano poi, continuò con le avventure televisive di “Fantaghirò”, divenuto nel tempo uno dei classici natalizi per eccellenza, interpretata da un’iconica Alessandra Martines (tratto dalla favola popolare pistoiese “Fantaghirò persona bella” che Italo Calvino raccolse insieme ad altri racconti nell’antologia “Favole italiane” del 1971). Nei panni della Strega Nera ritroviamo Brigitte Nielsen, già protagonista femminile in “Yado”.
Le musiche del film tv furono curate da Amedeo Minghi mentre la regia fu affidata all’esperienza del veterano Lamberto Bava, con gli effetti speciali di Sergio Stivaletti. Bava e Stivaletti, dopo un passato nel mondo horror sono approdati al fantasy con “Fantaghirò”, in cui alcune atmosfere gotiche risentono dell’allure noir che ha reso famoso il regista e la sua squadra in Italia e nel mondo.
Dovete sapere che Dino De Laurentiis nelle varie produzioni era affiancato da sua figlia Raffaella. Nel 1996 porterà al cinema l’indimenticabile “Dragonheart”, dove un cavaliere decaduto stringe una bizzarro sodalizio con un drago, ultimo esemplare della sua specie, per salvare il regno dal malvagio sovrano di turno.
Sir Sean Connery è la voce della bestia nella versione originale e Gigi Proietti lo doppia nella versione italiana. Tra le indimenticabili performance del compianto artista nostrano si ricorda il doppiaggio dello stregone Gandalf nella saga “Lo Hobbit” (di Peter Jackson) e del Genio della lampada nel film di animazione “Aladdin” che ha cresciuto schiere di bambini negli anni.
Sean Connery aveva girato anche “Highlander” con le musiche dei Queen ed i Queen avevano composto la loro prima colonna sonora proprio per Dino De Laurentiis nel suo “Flash Gordon”. Come non dimenticare il suo monumentale film “King Kong” con gli effetti speciali del nostro Carlo Rambaldi che di li a poco esploderà a livello mondiale con gli effetti speciali “Alien”, “Dune” ed “E.T.”. Insomma grazie al coraggio e la testardaggine di un produttore lungimirante, l’immaginario anni 80 e 90 è stato rivoluzionato, dando modo alle nostre maestranze (effetti speciali e compositori) di ricevere il plauso di tutto il mondo.
*Jean-Pierre Colella, docente
*Nicoletta Romanelli, docente