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La Poesia è Cosmica

Parlare di Cosmica Poesia non è rifarsi al vecchio cosmicismo. Anzi, ne è l’esatto contrario. La Poesia Cosmica si configura come un riempimento positivo, un movimento che rifiuta l’idea dell’uomo come insignificante e privo di significato. L’Uomo è maiuscolo, sia nel suo valore assoluto che nella trascendenza a cui si espande, consapevolmente o inconsapevolmente, quando cresce in profondità verticale, nonostante la sua esistenza orizzontale.

La Poesia Cosmica e la sua Espansione nell’Infinito

La Poesia Cosmica considera l’Uomo come un essere significativo, libero di espandersi nella sua immensità. Lontana dal renderlo indifferente o in balia di forze esterne, questa concezione lo vede come artefice del proprio universo, in un processo creativo ed esperienziale che lo connette alla realtà. Qui, il Cosmico è un romantico reale, che vive nella realtà con creatività formativa e passionalità non emotiva, ma generosa. Si espande verso una spiritualità che può esistere anche senza la necessità di un dio, attraverso un amore che attraversa e fluidifica gli amori e gli odi in un sentimento caratteriale, fatto di gentilezza e bellezza.

La Poesia Cosmica non si limita alla staticità del simbolismo, ma la anima e la trasforma in metafora, trascendendo anche la punteggiatura (che può non essere utilizzata) per abbracciare la musicalità della voce che la canta e degli uditi che la ricantano. In questo contesto, ogni idealismo è finito, mentre le galassie del Cosmico rappresentano l’infinito in cui espandersi. Il tendere infinito non è un limite, ma la prova della maiuscola presenza dell’Uomo.

Poesia Cosmica: Oltre l’Ermetismo, il Frammentarismo e il Futurismo

La Poesia Cosmica si distingue nettamente dall’ermetismo, dal frammentarismo e dal futurismo. L’ermetismo, come nel caso di Giuseppe Ungaretti, si concentra sull’essenzialità e sull’introspezione, cercando di distillare il linguaggio fino alla sua forma più pura e minimalista. Tuttavia, la Poesia Cosmica non si limita a cercare il significato nell’essenzialità, ma lo trova nell’espansione, nella connessione dell’Uomo con l’universo, rendendo il linguaggio un mezzo per esplorare e non solo per ridurre.

Al contrario del frammentarismo, che scompone e disarticola il discorso, la Poesia Cosmica mira alla coesione e alla fluidità, simile a un flusso di coscienza che attraversa lo spazio e il tempo. Jon Fosse, nella sua prosa poetica, esplora l’essenza del Cosmico attraverso il senso di appartenenza all’universo, con una continuità narrativa che riflette la complessità dell’esperienza umana.

Il futurismo, con la sua celebrazione del progresso e della velocità, si pone in antitesi alla Poesia Cosmica, che non si limita a un’adorazione del nuovo, ma ricerca un equilibrio tra tradizione e innovazione. William Stanley Merwin, ad esempio, nella sua poesia esplora temi di natura, tempo e memoria, riconciliando la modernità con la profondità del passato, in un continuum temporale che è essenzialmente cosmico.

La Poesia Cosmica: un Linguaggio Universale

L’approdo ai versi liberi, che caratterizza questa evoluzione poetica, riflette un percorso di ricerca di una contemporaneità che non significa cedimento ma co-evoluzione. Questo adeguamento si traduce in una tensione verso una universalità della poesia, capace di raggiungere e compenetrare chiunque. È una metrica fluida (che anche qui trascende il vuoto della attuale fluidità individualista), nata dalla passione e dalla grazia che risiede nel vivere poeticamente. La Poesia Cosmica si manifesta anche attraverso una musicalità che si sviluppa negli accenti principali, emergendo in cadenza attraverso la mancanza di punteggiatura e lasciando libera l’oralità della declamazione alla compenetrazione e alla riflessione.

In questo contesto, la Poesia Cosmica si distingue anche dal frammentarismo e dal futurismo, puntando su un linguaggio universale e fluido, capace di connettere l’Uomo al Cosmo. La Poesia Cosmica, si alimenta così della grazia della passione, per la vita, per l’amore, per l’essere. E si esprime attraverso un linguaggio che, pur nella sua innovazione, non rinuncia mai alla metafora, agli attaccamenti geografici e ai risvolti interiori che ne determinano l’autenticità.

In conclusione

La Poesia Cosmica è un movimento che trascende i limiti del tempo e dello spazio, un’esperienza poetica che si espande nella realtà e che mira a connettere l’Uomo con l’universo in un abbraccio infinito. È un linguaggio universale che veicola la comunicabilità dei sempre nuovi strumenti tecnologici e che cerca la verità nell’espansione e non nella riduzione, nella connessione e non nella disarticolazione. In un mondo in cui l’Uomo è artefice in libero arbitrio della propria vita, la Poesia Cosmica rappresenta il viaggio verso l’infinito, dove ogni passo è una scoperta e ogni verso è un’espansione.

IL POETA MAI MUORE

Morde lo stomaco di fame attenta

ed accarezza i pori d’un bacio tenero

quel versare l’anima al bianco dell’ora

inchiostro puro di sangue e vita

primavera sulla neve

e poi di grandine ai prati d’estate

Sguarda l’andato e lo coglie di spuma ai marosi 

fertile spuma di mitili a scogli di alghe

e ne profuma il sale alle labbra narranti

sinanche ai silenzi del cheto

musicato di umido approdo

battigiarsi 

e battigiare di risacca all’innanzi

Tutto ne canta 

e se non ne ricordi i suoi versi

litania i ricordi della pace che s’arcobalena

o inghiotte i mostri dei rapaci alla notte

‘chè l’alba ne divora gli artigli

e li rumina ai fili verdi del cielo

Ingentilisce i passi e le movenze d’ogni ragione

non ne sai il come e neanche il perché 

sai che si chiama poesia

e resta poesia nei tempi che ancora la scrivono

nell’udito dei tempi

nelle bocche dei nipoti

nelle terre delle zolle

tra i mari delle rotte

e ovunque 

ovunque c’è questa stella

Sai che si chiama poesia

e il suo poeta mai muore

francesconigri©️12.06.2024

*Francesco Nigri, poeta

Francesco Nigri